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Charlie Hebdo, terremoto sulla satira

Eh no, ora bisogna tenersela, sopratutto da parte di chi allora parlava di diritto di satira e libertà di stampa!
Offensiva la vignetta di Charlie Hebdo sul terremoto? Certo!
Ma lo sono anche le gratuite prese x il culo a gusti sessuali o convincimenti religiosi.

Gay marriage is so last year! (Let's go for gay divorce now)!
Gay marriage is so last year! (Let’s go for gay divorce now)!

Solo che poi può accadere che qualcuno sbrocca, di brutto perché a sua volta intriso di fanatismo.

Non possono essere le morti, pur dolorose, che decidono se qualcosa va catalogato sotto forma di satira ( e quindi godere di “particolari” diritti )o meno.

E se lo facciamo considerando che stavolta i morti sono nostri, ricordiamoci che le prime vignette provocarono morti. E le morti non si distinguono

O lo è sempre satira, o non lo è mai, decidiamoci. Mettiamo pace nel nostro cervello!47355498.cached

E diamo una ripassata alla nostra morale.

La morale, intesa come sapersi comportarsi equamente, non è una sliding- door.
Quella è ipocrisia.

Che ci fa parlare di diritto di satira e libertà di stampa in un caso , e ci indigna nell’altro.

Piaccia o non piaccia, cari i miei allora listati a lutto e Je suis di tutto il mondo, questo è lo stile Charlie Hebdo.

Se li perdonavamo, sull’onda del dolore,  per i Maometto o i Gesu’ a culo in fuori, non possiamo indignarci ora. vignetta-charlie-hebdo-199390

Che si tratti di morti o di offese alle altrui convinzioni, il rispetto o viene chiesto sempre o non è una sliding door dalla quale entrare od uscire a piacimento

Altrimenti è troppo facile fare i froci (si può dire?) con il culo degli altri.

Percezione su Charlie Hebdo.
Percezione su Charlie Hebdo.

4 pensieri su “Charlie Hebdo, terremoto sulla satira”

  1. Quella che ha pubblicato Charlie Hebdo, sul suo ultimo numero, è satira. Anche se parla degli ultimi, dei terremotati; anche se ritrae le vittime. Non fa ridere? Ma la satira non deve far ridere per forza; quella è la comicità. La satira è un’altra cosa. E il problema è che in Italia – come in altre parti del mondo, quelle però giustificate da una mancanza reale di libertà, non solo nominale – non è ancora chiaro cosa sia.

    Charlie Hebdo terremoto

    1. Grazie per il commento!Infatti non discuto le scelte di Charlie Hebdo che, come tutte le cose, possono piacere o meno. Discuto dell’approccio che abbiamo noi a seconda se siamo parte interessata o meno di quelle vignette. Capisco il dolore, dinanzi a quella vignetta, di ogni singola persona, famiglia, comunità che ha perso, nel terremoto, familiari, ricordi, proprietà. Proprio per questo ritengo che non abbiano bisogno della nostra ipocrisia.

      1. Non dobbiamo dimenticare che al diritto di satira esiste anche il buon gusto. Non è censura ma semplicemente rispetto per esempio per quelli che devono vedere rappresentate vignette come quella del padre, figlio e spirito santo in pieno atto sessuale. Se questa è libertà di espressione, preferisco essere catalogato come un Puritano. Cordialità

        1. Buonasera, infatti io non apprezzo quel tipo di satira, ma reputo ancora piu’ ipocrita indignarsi per una vignetta e soprassedere per un altra. A priori giudico le copertine di Charlie hebdo prive di buon gusto e un qualcosa che supera i limiti dell’umana decenza..ma se è offensivo l’esempio fatto da lei, o quella sulle vittime del terremoto, dobbiamoa vere la forza di sostenerlo anche nel caso della vignetta su Maometto…

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