Restiamo umani, anche dinanzi all’ennesima vittima innocente, bruciata viva. Restiamo umani, anche dinanzi chi di umano non ha niente e che, dalle sue sofferenze, l’unica cosa che ha imparato è come farle provare ad altri. Restiamo umani. E ciechi. Perchè è da circa un secolo che in Palestina succede questo, tra il silenzio disumano di tutti.
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Il dolore non si esprime solo per la morte di un bimbo innocente, morto per il piacere di bestie con la voglia di assaporare il sangue di un giusto. Il dolore va altre, oltre il tempo, oltre i ricordi del passato. Un tempo provammo dolore nel sapere che erano morti milioni di esseri indifesi. Piangemmo guardando pellicole intrise di sofferenza e di dolore…di pietà. Condannammo i carnefici, godendo delle loro condanne tardive e inutili. Da vittime a carnefici. La vita ci insegna che il gioco delle parti è sempre vivo e presente. Adesso, le vittime fanno altre vittime. Il fuoco che bruciò innocenti, ancora brucia innocenti….Non vediamo però rinnovarsi tanto dolore e tanta pietà oggi quando le vittime che furono si sono trasformate in carnefici. Mi domando…quando si estingueranno i carnefici e quando le vittime? Forse mai. Cambieranno il colore della pelle, il Dio che adorano ma l’odio non cambierà mai ed avrà sempre il colore del sangue e l’odore acre della morte!
il problema è che i carnefici, oggi come allora, non sono mai condannati…