Archivi categoria: Passione Calcio

Storie di uomini e momenti. Quelle che pochi conoscono, che altri ricordano. Con un unico denominatore: il calcio

LUDO COECK, CAMPIONE ANCHE DI SFORTUNA

ECCEZIONI E REGOLE
«Una maledetta sfortuna!»
Sammarzano acconsentì col capo.
«Giusto! Sfortuna! Ma sai come si elimina la sfortuna, ragazzo?»
«Penso..»
Non mi fece terminare la frase.
«Allenamento ed esperienza! Ecco cosa ci vuole per combattere la
sfortuna. Diventa padrone di entrambi e diverrai imbattibile. Vero
ragazzi?»

Questo dialogo, inerente alla sfortuna, viene da me citato nell’unica volta che mi sono cimentato in un romanzo, nato per una scommessa. Continua la lettura di LUDO COECK, CAMPIONE ANCHE DI SFORTUNA

FERRUCCIO, IL MAZZOLA SCOMODO

IL “MAZZOLINO”

«La verità/Arriva quando vuole, la verità/ La verità non ha bisogno mai di scuse/ La verità/ La verità è fatale, la verità/ La verità è che tutti possono sbagliare/ Devi sapere da che parte stare/ La verità fa male» (La verità- Vasco Rossi)

Il 7 maggio 2013 , 64 anni e tre giorni dopo la tragedia di Superga ( i numeri e le date nel calcio sono molto più di semplici corsi e ricorsi, sembrano seguire una sequenza di fato), si è spento Ferruccio Mazzola, figlio del grande Valentino che morì in quella tragedia insieme a una schiera di magnifici campioni. Continua la lettura di FERRUCCIO, IL MAZZOLA SCOMODO

MAURIZIO MONTESI, LA “ZECCA” DEL CALCIO

MISSING IN SOCCER

«Io sono nato tra i casermoni della bassa borghesia, sono figlio della spaventosa speculazione edilizia di Roma, mio padre è impiegato al Ministero della Marina, mia madre è casalinga, ho due sorelle. La strada mi ha insegnato più dei libri, quando posso continuo a frequentare Piazza Giovane Italia, il quartiere delle Vittorie.». Continua la lettura di MAURIZIO MONTESI, LA “ZECCA” DEL CALCIO

LIONELLO MANFREDONIA E LA TRAIETTORIA SBILENCA

«Vola e balla sul cuore malato illuso sconfitto poi abbandonato/ Senza amore dell’uomo che confonde la luna con il sole/ Senza avere coltelli in mano ma nel suo povero cuore» (“Balla balla ballerino”-Lucio Dalla)

La vita di un calciatore, a volte, assume la sembianza di un tiro con una parabola impossibile da immaginare, una traiettoria imprevedibile, sempre in bilico dal diventare il gol della vita, oppure perdersi sul fondo del campo.

Quella di Lionello Manfredonia è di quelle che si perdono sul fondo, consapevole, però, che solo chi cade si rialza. Continua la lettura di LIONELLO MANFREDONIA E LA TRAIETTORIA SBILENCA

30 MAGGIO 1984, NOTTE DI COPPE E DI CAMPIONI, LACRIME E PREGHIERE

LO SCOGLIO E IL FARO

«Sole di primavera /Su quello scoglio in maggio è nato un fiore»
(Fiore di maggio – Fabio Concato)

Non so se quel 30 maggio 1984 nacque un fiore.

Quello che so che io ero sicuramente su uno scoglio, sotto un faro di segnalazione, su uno delle due braccia fatte di scogli e cemento che cingono il porto di Procida e  che c’era un meraviglioso sole Continua la lettura di 30 MAGGIO 1984, NOTTE DI COPPE E DI CAMPIONI, LACRIME E PREGHIERE

IL PETISSO PESAOLA

«Sei il calcio che mi hanno raccontato, quello di mio padre che io ascoltavo incantato. Parlava di uomini e maglie e di epiche battaglie. Ti ritroverò ogni mattino nei miei sogni da bambino. Addio Petisso» (Striscione esposto al San Paolo in Curva B nel minuto di raccoglimento in sua memoria)

Questa è una storia di estro calcistico, arguzia tattica e intelligenza umana dispensati fra dita ingiallite, indice e media della mano destra, dalle sigarette, nuvole di fumo, bicchieri di whisky , partite a poker e cappotti di cammello indossati per scaramanzia anche a primavera. Continua la lettura di IL PETISSO PESAOLA

DI BARTOLOMEI, UN PALLONE E UNA PISTOLA

IL CAPITANO.
Ci vorrebbe attenzione verso l’errore oggi saresti qui/
se ci fosse più amore per il campione oggi saresti qui)/
Ricordati di me mio capitano
cancella la pistola dalla mano/
tradimento e perdono fanno nascere un uomo)/ora rinasci tu
quel sorriso sgomento /anche se hai vinto non mi tormenta più″
(Tradimento e Perdono, Antonello Venditti)

Quella pistola Agostino Di Bartolomei l’aveva con se da anni.

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