Questa nota uscì con tre giorni di ritardo rispetto i fatti di Parigi e di Charlie Hebdo, volutamente, in rispetto dei tempi di uscita in edicola della rivista, Kaire, che mi aveva chiesto, mercoledì 7 gennaio alle 23, sull’onda di un mio post, un articolo sul perchè non confondere Islam ed uomini.Nel frattempo l’ho rivista, corretta e ampliata.E’ il mio pensiero e me ne assumo ogni responsabilità.
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Sajaya
Ovunque mi giri, macerie! Difficile riconoscere il quartiere, Sajaya, in Gaza, dove sono nato, cresciuto e forse morto. Perchè sarà diversa ma sempre morte è, la mia! Sfido chiunque a orizzontarsi, Continua la lettura di Sajaya
Mors tua, vita mea?
Che gran bastarda. Fino all’ultimo mi sfida. Mi fissa, sorniona benché morta, mia moglie. L’ho uccisa io. Lo so, sono un assassino! Vivaddio, sono stato vittima prima, giudice e boia dopo di una maledetta infame. Continua la lettura di Mors tua, vita mea?
In memoria di Vik
Chiunque ha dei modelli.O almeno credo.
Io i miei li ho sempre cercati un po’“particolari”.
Vittorio Arrigoni è sempre stato questo, per me. Un modello da seguire, anche se completamente diverso da me per molti fattori.
Lui amava la pace attraverso la giustizia ad ogni costo, Continua la lettura di In memoria di Vik
L’ulivo della vita
Il bollitore del latte sul fuoco, con i suoi sbuffi di vapore e quel sommesso fischio, somigliava a una vecchia locomotiva. La tavola, apparecchiata per la colazione mattutina, era baciata dal sole che attraversava il largo finestrone della veranda. Elisheva, come tutti i giorni, si era alzata prima per preparare la colazione al marito e ai due figli. Continua la lettura di L’ulivo della vita