In un paese democratico l’indipendenza e la libertà di espressione dovrebbero essere le qualità portanti dei giornali e di tutti i media. Continua la lettura di Noam Chomsky: la fabbrica del consenso
Tutti gli articoli di Pensolibero.it
Alessandro Aruffo: Sankara
Thomas Sankara, il “Che” africano
Thomas Sankara, presidente del Burkina Faso dall’agosto del 1983 al 15 ottobre del 1987, è uno di quei personaggi di cui pochi, sopratutto i giovani, conoscono l’esistenza. Continua la lettura di Thomas Sankara, il “Che” africano
Il Diluvio d’Italia
Guardando le immagini che provengono dall’Italia dopo ogni alluvione e ascoltando il relativo bollettino di guerra composto da morti, feriti e danni, Continua la lettura di Il Diluvio d’Italia
Risoluzioni ONU e Israele.
Oramai è appurato che, in questo mondo, leggi e regole non sono uguali per tutti. Che siano persone o nazioni non fa differenza. Israele è uno di quei paesi per il quale vale questo discorso. Continua la lettura di Risoluzioni ONU e Israele.
Comunicato dell’Ambasciata di Palestina a Roma
Una nuova intifada!
Tutti i telegiornali oggi hanno dato ampio risalto all’accoltellamento di due israeliani da parte di giovani palestinesi appartenenti ad Hamas. La stessa Hamas avrebbe inneggiato ad una nuova Intifada. Continua la lettura di Una nuova intifada!
Roma, M5S, e eventuali elezioni
Premessa: considero Alessandro Di Battista un ottimo affabulatore con il dono di innato di una chiacchera fluida e affascinante che lo rende un ottimo venditore del suo prodotto. Continua la lettura di Roma, M5S, e eventuali elezioni
9 ottobre 1967: muore il “Che”
9 ottobre 1967: Che Guevara, catturato l’8 ottobre, fu ucciso nel primo pomeriggio del 9 ottobre 1967. Fu scelto a sorte tra alcuni volontari, Mario Terán, un sergente dell’esercito. Su quanto accadde dopo, esistono diverse versioni. Qualcuno dice che Terán era troppo nervoso, al punto di uscire dal locale e dover essere ricondotto dentro a forza. Per altri, non volle guardare Guevara in faccia, così da sparargli alla gola, ferita che sarebbe stata fatale. Per altri ancora, il sergente avrebbe avuto bisogno di ubriacarsi, al fine di portare a termine il compito. La versione più accreditata dai simpatizzanti racconta che Guevara ricevette diversi colpi d’arma da fuoco alle gambe, sia per evitare di deturpargli il volto e ostacolarne l’identificazione, sia per simulare ferite in combattimento, così da nascondere l’esecuzione sommaria del prigioniero. Il colpo di grazia al cuore, fu sparato da Felix Rodriguez. Guevara pronunciò diverse parole prima della morte.
Le sue ultime parole sarebbero state: «Addio figli miei, Aleida, Fidel fratello mio». Avrebbe accolto così il suo uccisore: «Lei è venuto a uccidermi. Stia tranquillo, lei sta per uccidere un uomo». Il suo corpo fu legato ai pattini di un elicottero e portato a Vallegrande, dove venne adagiato su un piano di lavaggio dell’ospedale e mostrato alla stampa.
Ignazio Marino, dimissioni di un dismesso
Il caso Ignazio “ignoro” Marino , con le sue dimissioni, è emblematico dell’imbarbarimento culturale prima e politico dopo del nostro paese. Continua la lettura di Ignazio Marino, dimissioni di un dismesso