Tu chiamale, se vuoi occasioni.
Perdute.
Sistematicamente dalla nostra classe politica, dalla nostra società, dalla nostra onestà.
Che poi , a dire il vero, la prima è lo specchio della seconda, e la terza, di conseguenza, latita nelle prime due.
Mafia cinese a Prato
Arriviamo sempre in ritardo.
E stupiti.
Arrivammo in ritardo, e stupiti, con una cittadina brulicante di occhi a mandorla, a scoprire che esisteva una realtà che moriva carbonizzata nei capannoni.
Ora arriviamo in ritardo, e stupiti, a capire che dietro ogni realtà di immigrazione c’è dietro una più che probabile realtà criminale.
Prima o poi scopriremo anche quella nigeriana, quella colombiana, quella delle gang di Porto Rico, quella ucraina e via dicendo.
Siamo il paese dei ritardi importanti sulle cose importanti.
Ma a noi interessano solo quelli dei treni o dell’ATAC a Roma
https://www.agi.it/cronaca/mafia_cinese-3386617/news/2018-01-18/
Il cazzaro cazzone del Guatemala
Le nuove dichiarazioni di De Benedetti sul cazzaro di Rignano (dai (de)meriti vantati per il Jobs Act, al dichiarare “solo io posso chiamarlo cazzone”, ai “consigli” sui ministri), ci restituisce la figura di un segretario di partito, all’epoca Presidente del Consiglio, versione nuova della famosa “sguattera” del Guatemala.
E ci rimanda tremendamente ad una nemmeno tanto lontana epoca, dove un certo Enrico Berlinguer, parlando di Bettino Craxi, citava, testuale: ” Una banda di avventurieri si è impadronita del PSI”
“Chisto è o paese do’ sole” . E delle baby gang
Questo accade nella bellissima città che è “il paese do’ mare azzurro e do’ sole piu’ giallo” che ci sia, della pizza e del mandolino, delle melodie d’amore e dei versi che vanno al cuore, delle chiese e vie e dei monumenti intrisi di storia.
Ma anche il paese di lordure come queste, degli scippi, del pizzo e del raggiro, del mancato rispetto delle regole ad un semaforo o di un casco non messo e di tanto altro.
Magari esistente anche in altre città, ma noi siamo campani e dobbiamo parlare delle nostre città, amandole e condannandole in egual misura, laddove sia giusto l’una o l’altra cosa.
Non è giusto identificare Napoli solo con il peggio, non gli rendi giustizia pensando che sia solo una bella cartolina.
Se vuoi difendere il bello, devi incominciare a denunciarne il brutto.
Tu chiamale, se vuoi, casualità.
Acheropita Mondera Oranges.
Non è il nome di una nuova specie scoperta.
Ne quello di un bellissimo fiore.
Nemmeno il nome di una costellazione.
È il nome di un magistrato donna.
Ne tantomeno il nome di un personaggio di un romanzo.
Che ha assolto il cazzaro di Rignano dalla accusa di danno erariale.
La quale figlia, dopo essere stata bocciata al concorso, è stata assunta da Forest Gump Nardella.
Il quale è sindaco di Firenze, delfino schiumoso del cazzaro.
Come Banca Etruria, come De Benedetti, come Consip, chiamale, se vuoi, casualità.