Ho atteso due ore e passa per vedere a Piazza Pulita, su La7, il servizio su Loris Bertocco.
Chi è Loris Bertocco vi, mi, chiederete.
Non importa.
La sua storia, per chi è realmente interessato, è ben testimoniata sul web.
Ha lasciato persino una lettera come testamento spirituale.
O atto di accusa, fate voi!
Loris Bertocco non è altro che un uomo, una persona.
Come me, come voi, come miliardi su questo pianeta.
E cos’è un uomo, una persona?
Io non sono credente e non parlo di anima, di spiritualità se non legati ad un concetto di sentirsi semplicemente parte di quest’universo.
Senza legami con alcun essere divino, nessun simbolo religioso, nessun luogo di culto se non ogni pianta, ogni tramonto, ogni bellezza (e bruttezza, perchè no?) che questo mondo può offrire.
Un uomo, una persona sono essenzialmente carne, sangue, ossa.
E sentimenti.
Amore, odio e via dicendo.
E, soprattutto, dignità.
Quella dignità che non puoi barattare.
Né con un tramonto in più, né con un alba in meno.
Quella dignità che non può essere calpestata.
Né per un attimo di vita in più, né per un respiro in meno.
Quella dignità che non puoi, e devi, supplicare.
Né in un credo religioso in più, né con una legge in meno.
Quella dignità che non devi cercare a forza.
Né negli occhi di una madre, né negli occhi di chi ti compatisce.
Quella dignità che nessuno ti può negare.
Né nella vita, né nella morte.