renzi

Renzison Crusoe

Qualche hanno fa, causa casa piccola e grande propensione all’acquisto di libri, i miei familiari (leggasi mia moglie) mi regalarono un Kindle.

Sapete, quell’apparecchio elettronico capace di immagazzinare in esso migliaia di libri digitali!
Niente più libri cartacei, nè polvere che li copre, spazio nuovo in mensole sane,libere.

Giustizia divina ha voluto che il sogno di mia moglie si sia ridotto ad una breve vita degna dell’opera quasi omonima di William Shakespeare.

Insomma, se non è durato come il famoso sogno di una notte di mezza estate, poco ci è mancato, perché mia figlia Alessia, vendicando il padre, ha combattuto l’usurpatrice e sbaragliato le truppe di ninnoli avanzanti con altri libri cartacei!

Beata gioventù, a loro tutto è dovuto e perdonato!
Torniamo a noi, però!

Accettata, io, di buon grado la nuova soluzione, e rendendomi conto che c’era un duplice motivo di soddisfazione, spazio e costo dei libri, ho subito riempito il mio Kindle con numerose opere, non solo contemporanee.

Con maggior soddisfazione nel trovare alcuni titoli, anche fanciulleschi, come le saghe salgariane, a poco prezzo!

Così è che decisi l’acquisto della versione digitale di molti di quelli che considero non solo classici ma autentici capolavori.

In queste serate di afa calda cosa c’è di meglio che evadere il caldo torrido e immaginarsi su una nave che salpa per mari misteriosi ed esserne sulla tolda di comando, con la brezza fresca che accarezza il tuo volto?

E fa niente che a volte il mare non ti sia amico e che le tempeste ti facciano naufragare, se servono a farti conoscere personaggi memorabili come Robinson Crusoe.

Infatti ero proprio intento nella rilettura del capolavoro di Daniel Defoe, e stavo ripensando all’ingegnosità del novello naufrago, quando mi sovviene uno strano parallelismo fra il coraggioso naufrago e un naufrago della nostra politica, tale Matteo Renzi (nominarlo mi fa un effetto repellente come l’aglio per i vampiri,giuro che non capiterà piu’) , il cazzaro compulsivo.

E mi sono immaginato lui nelle vesti di Robinson Crusoe, col problema della sopravvivenza giornaliera in una isola deserta e inospitale per chi non abvituato a rimboccarsi le maniche (se non solo alla Leopolda).

Il “reale” Robinson Crusoe, dopo un attimo di giustificata pazzia, dovuta al rendersi conto della sua drammatica situazione, capì che era meglio fermarsi, tacere e riflettere.

Tutto il contrario del cazzaro compulsivo, che questi tre verbi non li ha mai coniugati, nemmeno alle elementari.

Il problema del cazzaro toscano è la sua spocchia e mancanza di autocritica.
La sua sete di potere lo porta a credere di essere ancora in possesso di risolvere tutto acquistando una vocale o una consonante e non si è reso conto di non essere in un format televisivo, credendo che il fatto di essere stato un boy-scout gli porti le soluzioni in mano e gli arroghi qualche diritto.

Ho ragione a credere, avendo da tempo intuito l’arroganza e l’assoluta incapacità intellettiva dell’individuo nell’accorgersi dei tsunami che lo travolgono, che anche da solo su un’isola deserta, invece di pensare a ciò che la tempesta gli ha lasciato per sopravvivere e ciò che la natura gli offre in compenso, sceglierebbe d’istinto di fare “il pentolaro imbonitore” cercando di rabbonire pesci e pappagalli su come lui renderebbe migliore la vita della fauna presente se solo gli lasciassero fare le sue riforme.

Certo, non è colpa sua se è arrivato su quell’isola (aveva promesso di abbandonare la vita politica), se la nave (il PD) è naufragata sotto i colpi della tempesta (riforme bocciate, sonori schiaffoni al referendum e marchette elettorali non bastanti).

Insomma, è colpa di chi ha messo al comando della nave un mozzo (vedasi risultati Schettino) e non un capitano di lungo corso!

Certo, ha vinto le primarie PD, ma, visto la qualità dei suoi avversari (da Bersani a Orlando passando per Cuperlo) è facile come per lo sceriffo Rick Grimes (quello di The Walking Dead) abbattere zombies!

Lui, il cazzaro toscano, rimarrebbe lì ad interloquire con pesci, uccelli e persino le noci da cocco aspettando che un Venerdì ( il suo popolo di lenticchiari) arrivi ad ascoltarlo ed a esaltarlo nel ruolo di nuovo statista italiano, convincendolo che sì, insomma, sono pur soli, ma potrebbero comunque ottenere una ripresa economica nel fare pane l’uno e andare a venderlo l’altro.

A chi? Dettagli secondari per il Renzison Crusoe di Rignano!

L’importante è che il suo popolo, composto di pesci, pappagalli e noci di cocco e qualche sfortunato Venerdì, gli creda e abbocchi nel credere di essere in un villaggio vacanze di qualche tour operator.

I selvaggi cannibali che si vedono all’orizzonte e che vengono a banchettare sull’isola? Ora sono diventati, nella narrativa da imbonitore, semplici migranti che vanno aiutati a casa loro.

Col beneplacito dei diritti d’autore concessi a Salvini.

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