Sinceramente , Vasco Rossi, a me non piace, penso però che non si debba confondere la vita dell’uomo con cio che è la sua musica.
Altrimenti, con tale metodo di giudizio, 3/4 di scrittori, poeti, inventori e musicisti (e aggiungiamoci calciatori) , andrebbero messi alla berlina e le loro opere al rogo come di confuciana memoria.
Dannato tra i dannati
Coleridge, Poe, Gautier,Stevenson, Baudelaire, Hugo, Bulgakov, Freud, Nietzsche, Burroughs, Hemingway e Ginsberg e persino la nostra Elsa Morante hanno avuto piu di un problema eppure nessuno esiterebbe a leggere un loro nuovo libro se fossero ancora in grado di vergarli.
Non sono paragoni azzardati , nè in opere nè in tipologia, anche se potrebbe sembrare.
Uno scrittore non può portare in piazza 200mila persone per il tipo di approccio che ha la sua attività, ma può vendere un libro (e modificare idee e pensieri, anche in malsano modo) a 2 milioni di persone.
Oppure, la vita dissoluta non eviterebbe un asta miliardaria per un quadro di Warhol o Van Gogh.
O la chitarra di Jimi Hendricx sarebbe stata meno ammaliante. Ne sarebbero meno artisti Kurt Kobain, il leader dei Nirvana, Mia Martini, Jim Morrison e tanti altri.
E Diego Armando Maradona, al netto dei suoi errori, non sarebbe meno amato se fosse ancora oggi in campo ad ammaliarci con i suoi virtuosismi tecnici!
Perchè, in fin di conti, di artisti e arte stiamo parlando.
Arte e solo arte
Non è bello ciò che è bello ma ciò che piace, e l’arte si misura con questi canoni, non con la vita dell’artista (Caravaggio dopo tutto era un assassino).
Vasco Rossi ha cavalcato l’onda del successo per 40 anni, quindi è , piaccia o meno, è un artista e la sua opera musicale arte per chi piace.
E nemmeno si deve cadere nell’errore di considerare 220mila persone (considerando solo quelli presenti, ma sono milioni i suoi fans) dei lobotomizzati è quanto meno puerile.
Vasco col tempo ha saputo dare anche dei messaggi.
Risentitevi l’album Gli Spari Sopra e la canzone Delusa che è riferita alle ragazzine di Non E’ La Rai e Boncompagni o la stessa che da il titolo all’album.
Si va al concerto, allo stadio, ad una rappresentazione teatrale, o semplicemente in una libreria ad acquistare l’ultima opera del nsotro scrittore preferito, perchè, al di là della persona, con il suo carico di errori e orrori, è il completamento ad un emozione che hai provato ogni volta che hai ascoltato una canzone, letto un paragrafo, estasiato dinanzi ad un quadro o, semplicemente, esultato per una goal.
E nemmeno è giusto affermare che ci si muove in massa per un concerto e non altretanto per lotte sociali che dovrebbero interessarci.
Forse c’è una spiegazione anche a questo: Vasco Rossi è stato un leader capace di farsi seguire. Così come oggi non sono capaci politici, imprenditori e letterati di esserlo altrettanto.
All’artista sopravviveranno le sue opere, la sua vita sarà il contorno.
Non è Vasco il mito, o Maradona o Pinturicchio, ma diventano miti le loro azioni nel loro campo.
In una tela non è l’autore ad essere arte in se stesso, ma ciò che vi dipinto , così come per uno scrittore sono le pagine vergate e per un musicista le melodie che escono dal suo strumento.
L’artista è solo un mezzo; il fine ultimo, quello che verrà tramandato sarà la sua opera. Che avrebbe apprezzamento anche senza la consocenza del suo autore.
La loro dannazione, un sacrificio per noi.
E, forse, dobbiamo considerare la loro dannazione, nella vita di alcuni artisti, come un sacrificio affinchè oltrepassassero il confine della normalità per regalarci la loro arte e, attraverso di essa, donarci delle emozioni che resistono in un mondo sempre piu freddo, asettico, isolato.
Consumeranno qualcuno, spinelli e droga al concerto di Vasco Rossi? Probabilmente sì, ma non dimentichiamoci che un troiaio di sporcizia, sesso droga, e alcol come Woodstock lo abbiamo considerato per decenni un passo fondamentale per la pace (in realtà non ebbe alcun effetto sui momenti storici).
Vasco e gli altri, tra Dottor Jeckyll e Mr. Hyde
Vi lascio facendovi riflettere sulle parole di un personaggio di Robert Louis Stevenson, anche lui assiduo utilizzatore di droghe. Ne “Il Dottor Jekyll e Mr Hyde” fa profferire al dottorJekyll (quindi la parte buona) queste parole: “Ho sempre pensato” dice Dr Jekyll “che l’uomo non sia realmente uno ma due;dico due perché personalmente sono arrivato solo a questo punto. Altri seguiranno; e sento che un giorno l’uomo esploderà in una molteplicità di maschere incongrue, indipendenti ed imprevedibili”.
Ecco. forse molti artisti, come molti esseri umani, hanno in se un Dott Jekyll (la parte creativa, artistica) e un Mr Hyde (i vizi, la vita dissoluta).
A noi tocca ammirarne la parte buona e riflettere e capire se non sia necessaria e complementare la parte cattiva.
Buona serata.