“three monkeys on the dead man’s chest—
Yo-ho-ho, and a bottle of rum!
Drink and the devil had done for the rest—
Yo-ho-ho, and a bottle of rum! »
Trad. « tre scimmiette sulla cassa del morto
io-ho-ho, e una bottiglia di rum!
la bottiglia e il demonio han pensato al resto
io-ho-ho, e una bottiglia di rum! »
Libera riedizione di un canto piratesco apparso originariamente solo in forma scritta nel romanzo L’isola del tesoro di Robert Louis Stevenson, del 1883.
È un motivo ricorrente, cantato varie volte dai personaggi fin dal primo capitolo.
Il suo contenuto,fantasioso, è molto simile a quello cianciato dalle nostre tre scimmiette nella loro isola del tesoro, che nel nostro caso è Ventotene.
Dicono che a Ventotene, dove è posta la tomba di Altiero Spinelli, firmatario del manifesto «Per un’Europa libera e unita. Progetto d’un manifesto», scritto insieme a Ernesto Rossi, Eugenio Colorni e Ursula Hirschmann,tra il 1941 e il 1944, si sia sentita tremare la terra.
Leggenda metropolitana o meno, se esiste un aldilà non c’è alcun dubbio che, i quattro sopra citati, prigionieri dei nazifascisti durante la Seconda Guerra Mondiale, si siano rivoltati nella tomba all’arrivo sull’isola pontina delle tre scimmiette della politica europea.
Parliamo della teutonica Kapò Merkel (non sento), del tombeur de femme francese Hollande (non vedo) e del pagliaccio toscano Renzi (parlo troppo, unica scimmietta in dissintonia con le altre due, come ben si addice a chi di Mr Bean non ha soli i lineamenti, ma anche gli atteggiamenti, purtroppo reali).
Naturalmente, come simbolo di un Europa che si è fregata un Nobel per la pace senza saper come e perché, si sono presentati su una portaerei, la nostra gloriosa “Garibaldi”.
Che sta, come simbolo, alla pace come Cicciolina a Biancaneve.
Almeno se la seconda non va sotto i nani, anche più di sette!
Le nostre tre scimmiette, sbeffeggiate da una Brexit, finora tutt’altro che catastrofica se non proprio per loro, a spese dei contribuenti, hanno dato adito all’ennesimo teatrino dell’aria fritta, dei potremmo ma non vogliamo, dei ci siamo e ci facciamo.
La Brexit doveva essere per loro il Santo Graal del “non si può stare senza Europa”. Invero si è rivelata la spada Excalibur che l’albionico Artu’ ha spezzato sulle loro reni.
Eccole così, le nostre tre scimmiette, intraprendere una penosa rincorsa al consenso popolare che sembra loro sfuggire di mano, tra isterismi naziteutonici, tempeste ormonali francesi e voltagabbana (“è su di me, non è contro di me, me ne vado, resto, non si vota, si vota”) italici.
Perché, inutile sostenere il contrario, alle tre scimmiette poco importa dell’Europa, visto quanto fatto per affossarla con scelte insensate e opportunistiche, che non sono andate, per francesi e tedeschi, al di là del proprio orticello di casa, in cui il gioco allo sfascio e all’autodistruzione del baraccone Europa è sadomasicamente , e supinamente, perpetrato e subito dagli italiani,a ogni livello: intellettuale, politico ed economico.
Questo mentre in altri paesi si levano alte grida di dissenso che vengono spacciate per odiosi nazionalismi e pericolosi vagiti neonazifascisti.
Ma chiedetevi quale fu la stura, negli anni ’30 del secolo scorso, che diede linfa a simili conseguenze!
Economie crollate, finanza selvaggia, povertà, fame e disoccupazione!
Trovate ora le similitudini con oggi e poi ragionate se i nazionalismi e gli odi razziali non siano l’effetto, non la causa di uno sfacelo che percorre da quasi un ventennio il vecchio continente.
Delle tre scimmiette, ahimè, la peggiore l’abbiano, come al solito, presa noi!
Renzi sta ad uno statista come una bistecca ad un vegano.
Ma ci sono anche similitudini!
Infatti il vegano, pur di auto convincersi, si inventa una falsa fiorentina fatta di soia; Renzi, pur quasi fiorentino, pensa di avere una reale statura politica.
In entrambi i casi, bistecche e Renzi, parliamo di falsi, manco di copie!
Non che gli altri due siano meglio, di statisti, ma almeno hanno una parvenza.
Insomma, questo magnifico trio di scimmiette (forse uno dei motivi per il quale le scimmie hanno fermato la loro evoluzione verso di noi) si è presentato vuoto, corrotto e inutile , davanti alla tomba di quel Spinelli che aveva pensato ad un altra Europa, con altra anima geopolitica.
Le tre scimmiette hanno bofonchiato discorsi di ordinaria nullatenenza, ai quali per prima loro non credono, recitando l’ennesimo copione di quella che potrebbe essere una farsa, ma in realtà è una tragedia!
Tragedia che si sviluppa sulla pelle di quei popoli per i quali Spinelli e amici speravano ben altra sorte.
Quella portaerei al largo di Ventotene, con tre dei cialtroneschi personaggi di questa farsa che è l’Europa di oggi, non rappresenta un punto di nuovo inizio, ma un punto di inesorabile fine.
La Garibaldi come il Titanic, cioè simulacro dell’Europa mentre affonda.
Il tutto mentre l’orchestra suona dissenatamente.
Pardon, sarebbe più assennato dire mentre le tre scimmiette ballano sulla cassa del morto.
Che sia Spinelli o l’Europa è lo stesso.
Una leggenda metropolitana afferma che la terra abbia tremato, a Ventotene.
Anche le leggende hanno, a volte, un fondo di verità.