Il PD, in piena crisi elettorale, è passato, in pochi giorni, dalle minacce all’adescamento (sui generis, ma tant’è).
In pratica, come gli è ben noto, visto il passato di alcuni suoi esponenti, razzola nel campo che va dall’estorsione alla concussione!
Si è passati dalle non tante velate minacce di tagli di fondi, di veti per Olimpiadi e Cittadelle della Salute da parte di Renzi e la Boschi, alle mancette elettorali della Serracchiani e alla linea bollente telefonica, dove una conturbante voce, al secolo Maria Elena Boschi, cerca di convincere gli elettori romani a fare il proprio dovere in favore di Giachetti.
“Ciao, sono Maria Elena..” confidando che qualcuno si drizzi (non proprio e solo in piedi) e novello Lazzaro, resusciti non tanto se stesso, ma un partito agonizzante da tempo nella sua ideologia.
Se fossimo a Napoli, mi immagino (perché io lo farei) una risposta del tipo “e famm’ nu suca suca !” ( non utilizzo altro termine tutto napoletano, ma credo di aver reso l’idea di un fellatio) vista l’ironia sempre pronta del popolo partenopeo.
Perché, dopo tutto, per quest’ennesima trovata, di una forma, più o meno simbolica, di prostituzione stiamo parlando!
In verità, comunque vadano le cose, il PD queste elezioni le ha già perse.
E due donne, che, per essere votate, non hanno reso bollente la chat di un blog, sono già vincitrici!
La Serracchiani e la Boschi?
No, la Virginia Raggi, a Roma, e la Chiara Appendino a Torino.
Due ragazze per la prima volta sotto i riflettori, che hanno sfidato, contro il pessimismo di tutti, un colosso.
E lo hanno costretto ai supplementari , sempre a rincorrere.
Ora, rimanendo in tema di calcio, probabilmente perderanno ai rigori, ma, a volte, per vincere questa lotteria, è necessario nervi saldi ( e li hanno, a differenza delle due cortigiane e del loro giullare, in piena crisi nervosa) e del supporto del pubblico che ti incita.
E questo dipende ,in questo caso, da chi voterà domenica.
La Raggi e l’Appendino il loro lo hanno fatto.
Ora dipende dal popolo se e come farsi irretire dalla mancetta elettorale o dalla voce suadente che attraversa il filo telefonico per arrivare al cuore della mamma di turno o magari (non tutti, però…) al pantalone del povero cristo complessato o dell’appena maggiorenne con le sue turbe.
Se si dovesse arrivare al cervello, non ci sarebbero dubbi su chi vincerebbe!