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Roma, M5S, e eventuali elezioni

Premessa: considero Alessandro Di Battista un ottimo affabulatore con il dono di innato di una chiacchera fluida e affascinante che lo rende un ottimo venditore del suo prodotto. Aspetto, e con questo quindi spero di sbagliarmi, la prova del nove che consiste nel trasformarsi in qualcosa di piu’ di un continuo spot ambulante, ad uso e consumo delle folle. Con quella faccia un pò così, come cantava Paolo Conte, a metà tra un cucciolo di lemuro e il ragazzo sognatore, affascinatore di giovani e meno giovani pulzelle.

Detto questo, all’indomani delle dimissioni di Ignazio Marino, si sono ufficialmente aperte le candidature al toto-sindaco.Sempre che questa volta venga concesso ad una parte del popolo italiano, quello romano, di esercitare un diritto, il voto, che sembra esser diventato un optional di questi tempi. Il Giubileo incombe e un bel commissariamento è proprio la soluzione ideale,in attesa di tempi migliori (per il PD e la sua controparte dx).

Alessandro Di Battista, da tutti indicato come il probabile cavallo vincente del M5S, sembra essersi già tirato fuori, in concerto con il suo movimento, in via di regole che, pur conservando un fondo di giusta applicazione, sembrano ancora una volta danneggiare il movimento stesso e i suoi elettori.

Sembra infatti che sia Di Battista, sia altri esponenti, di quelli che vanno per la maggiore, del movimento di Beppe grillo, oggi presenti al parlamento,non parteciperanno alle elezioni.Il candidato ancora una volta sarà scelto dalla base, in una rosa che comprenderà tutti e di tutto.

Certo, qualcuno obietterà, questa è l’ applicazione reale della democrazia. E così rischiamo di ritrovarci l’ennesimo ex impeigato di una qualsiasi azienda, pronto a concorrere per la poltrona della Capitale d’Italia. Che, voglio ricordarlo, non è nè Parma nè Livorno, con tutto il rispetto verso queste due splendide città!

Il rischio concreto è che ancora una volta il M5S rinunci, in partenza, a vincere accontentandosi di essere il tizio che sulla riva del fiume aspetta il passaggio del cadavere del suo nemico. Il rischio ignorato è che a sua volta diventi cadavare, dimenticato sulle sponde di quel fiume che rimarrà l’unica cosa ad essere eterna!

Ripeto, non sarei particolarmente entusiasta di un Di Battista come sindaco di Roma, ma devo ammettere che in termini di cavallo vincente potrebbe essere quello che spariglia tutto e tutti.  Come lo poteva essere Di Maio alle regionali della Campania. Altrimenti credo che il movimento dovrebbe cercare una persona dall’illustre passato e dal nobile presente. Un Big insomma! Il rischio, grandissimo, è che l’errata scelta del competitor grillino lasci via libera ai soliti ronzini della dx o della sx. Marchini, Meloni e compagnia bella ringrazierebbero commossi!

Insomma il mio sospetto è che ancora una volta il M5S decida di concorrere per perdere, ben sapendo che il suo cavallo potrebbe essere vincente nel breve,cioè alle elezioni, ma perdente nel lungo, il governo di Roma. Dovesse vincere Di Battista o chiunque altro del movimento saranno i risultati a breve termine a qualificare il lavoro svolto. Perchè come non è stato concessa, dal M5S, a Marino l’attenuante di aver ereditato una situazione compromessa sin dall’inizio, ebbene gli stessi grillini non potranno nascondersi dietro le malefatte altrui adducendole come scusanti alle notevoli difficoltà che troveranno nel gestire una città caotica e collusa come Roma.

Speriamo che il M5S abbia un asso nella manica  da presentare in cambio del Di Battista o magari di una Taverna. Così non fosse, sbagliare è umano, perseverare è diabolico.

Un pensiero su “Roma, M5S, e eventuali elezioni”

  1. NOTAVO VIA WEB CHE INTELLETTUALI DIFFIDANO DEL M5S, L’OSSERVAZIONE MI PIACE E’ QUELLA AVEVO GIA’ NOTATO,RINUNCIANO A PERSONALITA’ FORTI PER PERDERE,COME A MILANO QUEL CALISE,CHE NON DICEVA NULLA (RIDEVA LA MORATTI E RIDEVA LUI)…E SEMBRA CALZARE COL GIOCO CHE:RIAVVICINI UN PO’ DI ELETTORALI A VOTARE E IN SOSTANZA FACCIA VINCERE UNA VOLTA IL CENTROSINISTRA UN’ALTRA IL CENTRODESTRA. PERALTRO A ROMA NELL’ATTUALE SITUAZIONE CAPITALISTA E FINANZIARIA SENZA MONETA INTERNA SAREBBE IMPOSSIBILE AFFERMARSI COL REDDITO DI CITTADINANZA PER LE CENTINAIA DI MIGLIAIA ID DISOCCUPATI E PRECARI CHE LA ESISTONO, SAREBBE SOLO UNA MAGRISSIMA FIGURA;LASCERANNO QUINDI PERDERE FIGURE PARTICOLARI E DISCORSI ANCHE,PER MANTENERE LA SITUAZIONE ATTUALE DI “MOVIMENTO-ALTERNATIVO,MOVIMENTO NON-ALTERNATIVO.
    REDDITO DI CITTADINANZA CHE NON VA’ CONFUSO CON LA BUFFONATA IN LOMBARDIA DEI VOUCHER O TICKET,SECONDO IL SUO SCHEMA EUROPEO L’INTERESSATO RICEVE SOLDI IN CONTANTI, IN AGGIUNTA GLI FANNO FARE I CORSI,MA NIENTE VOUCHER IN CAMBIO DELLO STESSO E NIENTE TRUCCHETTI. IO POSSO COMPRARE PANE E CEREALI O INGOZZARMI DI DROGA O COMPRAR FACEZIE,MA LA RESPONSABILITA’ E’ PROPRIA PER CIO’ CHE A OGNUNO VIEN CONCESSO IL SUO DI DIRITTO E PAGHERA’ PREGI O CONSEGUENZE. NESSUNA PREVENZIONE MA AUTORESPONSABILITA’. E SOLDI IN MANO,COME LI HANNO I RICCHI E BENESTANTI.
    QUESTO E’ PENSARE NAZIONALSOCIALISTA. DOPO CI SARA’ L’EDUCAZIONE DELLO STATO,MA NIENTE BALIE E SCUSANTI

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