LA SVOLTA SCOLASTICA.
«Abbiamo creato un software. Credetemi, non esisteva. Non avevamo un software che ci dicesse esattamente quanti metri quadrati abbiamo per ogni singola classe delle nostre scuole, quanti negli auditorium, quanti nelle palestre, quanti nelle sale docenti. Questo software lo abbiamo creato noi»
C’è sempre un momento, nella storia dell’umanità, nel quale l’uomo svolta .
La discesa dagli alberi, il fuoco, la ruota, la stampa, le grandi esplorazioni, l’elettricità, il primo uomo sulla Luna, un garage dove nasce Apple.
E infine c’è lei, Lucia Azzolina che proclama, con l’enfasi di Edward Jenner che annuncia la scoperta della vaccinazione come antidoto a mali allora mortali, la gloria di un software per la misurazione delle aule.
A metà via tra l’innocenza giovanile di santa Maria Goretti e la deficienza di neurini di Maria Stella Gelmini, si posizione lei, quella che sembra uscita dal movie poster “Il bacio del vampiro”.
In aperta competizione per strappare il titolo de “la più migliore” alla Fedeli, il rossetto di sfida è stato lanciato.
E così, in un solo annuncio, vengono seppelliti gli egizi, Pitagora, Euclide, Cartesio, secoli di geometria e trigonometria, il metro (ora sdoppiato fra statico e dinamico), compasso e quadre, planimetrie e catasti (che però forniscono i dati al software).
Il 29 giugno l’annuncio, che andrà ricordato come poco più di 50 anni fa il mitico “”Ha toccato, ha toccato il suolo lunare!” di Tito Stagno, con il quale la Azzolina ha decretato l’ennesima svolta dell’umanità.
La svolta fra il serio e il grottesco, tra il sapere e l’improvvisazione, tra la conoscenza e l’insipienza.
La svolta tra l’era del catasto e quella digitale, fatta da software scolastici, app Immuni, app x monopattino e per vacanze e di siti Inps che nel frattempo continuano a collassare.
Sono quelle notizie che ti lasciano esterrefatto, anzi oserei dire statico (forse sarebbe meglio tramortito) travolti dal pensiero dinamico di una miracolata sulla linea della retta area.
E che sicuramente non può essere giudicata da me o da un comico come Luca Bizzarri («Quella del software non è terribile. È una stronzata, non puoi dire una stronzata ogni tre giorni»), abituati al software pallotolliere e all’app rullina metrica.
Ora ci resta solo da scoprire il nome dato al software: da “Eureka” a “Pyramid”, da “Eppur si muove” a “Cazzolina, però!”
Evitando, possibilmente, però, “Ha Toccato”.
Perché richiami al fondo la scuola, anche quella dell’era Lucia secondo Giuseppi, non merita.
Avanti, adagio, fanculo.