1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra |
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Un film di Boris Sagal. Con Rosalind Cash, Charlton Heston, Anthony Zerbe, Paul Koslo, Eric Laneuville.
Titolo originale The Omega Man. Fantascienza, durata 98 min. – USA
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In una Los Angeles abbandonata e spettrale si aggira Robert Neville (Charlton Heston), ex medico militare e ultimo uomo sopravvissuto ad un olocausto batteriologico avvenuto due anni prima. La ricerca di generi di prima necessità da una parte e quella di mantenere la propria mente lucida in una realtà alienante dall’altra ne caratterizza le giornate, mentre la lotta armata per la sopravvivenza ne caratterizza le notti. La solitaria esistenza di Neville è infatti messa a repentaglio dal tramonto all’alba dagli assalti della Famiglia, una setta di creature che i veleni della guerra batteriologica hanno trasformato in fotofobici e psicotici albini.
Piccolo cult del fantahorror dotato di un invidiabile occhio cinematografico nell’immergere in un’atmosfera da incubo, apocalittica, desolata (indimenticabili ed angoscianti gli sguardi su di una Los Angeles deserta). Insolito che, figurativamente, sia il parto di un regista di terza fila abbonato al piccolo schermo, agevolato da una sceneggiatura che, sapientemente, rende più “realistico” (eliminando i “vampiri”, ad esempio) il racconto breve “Io sono leggenda” di Richard Matheson (già trasposto, più fedelmente, da Ubaldo Ragona nel 1963 in L’Ultimo Uomo della Terra)