Finora era conosciuto per farsi partire, simil al collega Matteo Ricci, la sbrocca isterica contando fino al 3, partendo però dal 4 all’indietro.
Sandro Gozi, dopo essere stato trombato dagli elettori d’oltralpe nelle liste di «En marche» per le europee, ottiene con Macron Le cazzon lo stesso incarico di governo che aveva con il cazzaro di Rignano e Gentiloni in Italia, cioè responsabile degli affari europei.
Facile pensare che piu’ dei suoi isterismi poterono la conoscenza (e magari il passaggio) di alcuni dossier italiani.
Dalla perdita dell’Agenzia del Farmaco al dossier Libia e quello immigrazione per finire a temi industriali come Fincantieri, Tim e Eni, tutti temi che in questi anni di governo PD e dopo ci hanno visto spesso in rotta di collusione proprio con Francia del nanetto con il complesso di Edipo.
Ecco, avendo avuto pessimi maestri in passato e in futuro, praticamente due cazzari, speriamo che Sandro Gozi abbia fatto sua una massima di Giulio Andreotti, uno che di barcamenarsi se ne intendeva :«La lealtà è molto importante, perché quando si sa che di uno ci si può fidare, allora si ha un legame straordinariamente fecondo»
Avanti, adagio, fanculo.
A chi crede ancora che i problemi di questo paese siano un giro in moto d’acqua, sopratutto tra i giornalisti.