Tutti noi siamo stati bambini.
E tutti noi abbiamo atteso , con infantile speranza e calda trepidazione, che arrivasse questa sera.
E, soprattutto, il mattino dopo.
Dove, magicamente, i nostri sogni prendevano forma sotto le sembianze del giocattolo sperato, delle caramelle richieste, del libro da leggere.
Quasi comune a tutti il rituale dell’attesa, ogni volta ci si riprometteva di non prendere sonno, per cercare di scovare l’inafferrabile vecchietta, ma erano le stesse emozioni che ti portavano il sonno.
Quasi comune a tutti il rituale della ricerca, ogni anno un posto diverso, tant’è che la casa ti sembrava un castello.
Quasi comune a tutti il piacere e la sorpresa dell’aprire il pacco, piccolo o grande scrigno che conteneva la nostra gioia.
Quasi comune anche la tristezza nella consapevolezza che erano terminate le feste natalizie e si sarebbe tornati a scuola il giorno dopo.
Comunque, raramente una delusione.
Poi passano gli anni, e quella magia scompare, diventa tutto più freddo, più asettico.
Diventi grande e forse ti rimane solo la sorpresa del contenuto del tuo regalo.
E incominci a capire che quel regalo, avuto o dato, è frutto anche del tuo lavoro, del tuo sudore o di quello degli altri.
E di come, a loro volta, sia costato sudore e fatica ai tuoi genitori il cercare, anno dopo anno, di regalarti quel sogno.
E poi diventi genitore, e ripercorri tutte le tappe dei tuoi.
Questa sera diventi una sorta di tiranno, ordinando ai bambini di andare a letto presto e di non alzarsi per alcun motivo, pena una scopa in testa!
Vuoi semplicemente essere libero di architettare, in pace, il tuo piccolo teatro, il tuo palcoscenico, i tuoi effetti speciali.
Per poi goderti, l’indomani, all’alzata dei tuoi piccoli, quei sorrisi di gioia, sorpresa, entusiasmo,genuini che tu, da piccolo, hai elargito ai tuoi genitori ad ogni pacco prima scovato e poi aperto.
Quei tuoi sorrisi che tu non hai potuto vedere ma che ora vedi riflessi in quelli dei tuoi figli.
E fanno sì che tu aspetti questa notte con la stessa trepidazione fanciullesca di allora, anche se a parti invertite.
E poi i figli diventano grandi.
E riperdi nuovamente parte di queste sensazioni.
Fino, forse, all’arrivo dei nipotini.
E’ lì ritorni a sognare, almeno l’effetto.
Ecco, se proprio c’è qualcosa che vorrei che la Befana portasse ad ognuno di noi, adulto o bambino che sia, sarebbe la capacità di meravigliarci ancora, di stupirci e gioire per una notte che cela un sogno, in attesa di una mattina nella quale diventi realtà.
Vorrei semplicemente che non ne fosse impedito ad alcun bambino o adulto del mondo conoscerne la bellezza e serbarne il dolce ricordo.
Vorrei solamente che nessuno di noi perdesse completamente quell’innocente speranza che qualcosa di magico, questa notte, in fondo, accade.
Se così sarà, potremmo sperarlo anche per tutti gli altri, duri, giorni che ci attenderanno!
Buona Befana a tutti voi e ai vostri cari.