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L’importanza di dire NO

Nella storia sono presenti tanti “NO”.

Parola cortissima, due semplici lettere pronunciate da piccole persone che hanno espresso grandi rifuti .
Non rifiuti fini a se stessi, ma che hanno cambiato la storia del mondo.
Che hanno sconfitto, odi razziali, ingiustizie, prevaricazioni. images

“NO” venne pronunciato, negli ani’ 50, da Rosa Parks donna di colore stava tornando a casa in autobus e, poiché l’unico posto a sedere libero si trovava nella parte davanti del mezzo, (quella riservata ai bianchi) decise di sedersi dove non doveva, al posto dei bianchi.
Rosa Parks (da allora conosciuta come ” the woman who didn’t stand up” “La donna che non si alzò″), rifiutandosi di cedere il suo posto a un bianco sull’autobus, dicendo “NO”, apriva una nuova stagione per i neri americani, quella che avrebbe portato all’abolizione della segregazione razziale nel sud degli Stati Uniti.

Rosa Parks
Rosa Parks

“NO” fu pronunciato da una maestrina, miss Barbara Henry, alla segregazione scolastica alla quale fu soggetta Ruby Bridges, la prima bambina di colore che frequentò una scuola di bianchi.

Barbara e Ruby qualche anno dopo
Barbara e Ruby qualche anno dopo

Un “NO” lo urlarono ad alta voce, il 25 aprile 1974, i militari e la popolazione portoghese, che si unirono per abbattere il regime repressivo fondato da António Salazar, dittatore del Portogallo dal 1932 al 1968.
Con la Rivoluzione dei Garofani il Portogallo riprese la sua crescita politica ed economica. È stata chiamata così perché i cittadini di Lisbona donarono garofani rossi ai militari, che li introdussero nei loro fucili: un simbolo che fece presto il giro del mondo.

Rivoluzione dei garofani rossi
Rivoluzione dei garofani rossi

 

“NO” venne esclamato, il 16 giugno 1976, dagli studenti neri in Sudafrica,contro un decreto governativo, l’Afrikaans Medium Decree, che imponeva a tutte le scuole di studiare l’afrikaans come lingua paritetica all’inglese, negando di fatto l’esistenza del sdialetto zulu.
«Se noi dobbiamo imparare l’afrikaans, Vorster (il primo ministro) deve imparare lo zulu».

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“NO” fu nel 1986, quando un popolo, quello filippino, scese in piazza a protestare e sostenere Corazon Aquino, l’altra candidata alle elezioni presidenziali contro il dittatore Marcos. L’esercito si schierò a favore della Aquino e Marcos si dimise.
Marcos trovò rifugio,con la moglie Imelda e un florido patrimonio, alle Hawai.

Corazon Aquino
Corazon Aquino

Un “NO” silenzioso è nell’aria, in quel piccolo uomo che fronteggia, nel 1989, i carrarmati cinesi mandati dal governo a reprimere la protsta di piazza Tienanmen. Un “NO” per chiedere una maggior libertà ad un regime autoritario come quello comunista.

Piazza Tienanmen
Piazza Tienanmen

“NO” furono pronunciati da Gandhi, da Martin Luther King, da Oskar Schindler, e da tanti altri.

Ecco perchè non temo, il 4 dicembre, di pronunciare il mio “NO“.

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