La legge elettorale può essere approvata come legge ordinaria oppure come legge costituzionale.
L’approvazione della legge elettorale tramite legge ordinaria espone al rischio di continui cambiamenti in vicinanza delle elezioni, in contrasto con la stabilità che dovrebbe caratterizzare questo tipo di regole (la tempistica ravvicinata alla scadenza rischia di spiazzare i competitori più deboli, come rilevato dalla Corte europea dei diritti dell’uomo nel caso Ekoglasnost contro Bulgaria) ed in contrasto con un’effettiva rappresentatività del Parlamento rispetto al corpo elettorale.
Difatti questo tipo di cambiamenti “a gioco già quasi iniziato” avviene da parte delle forze che hanno la maggioranza dei voti in Parlamento, a seconda di quanto è previsto dai sondaggi e da altre tornate elettorali concomitanti (cit. Wikipedia).
Ora, l’accordo sulkla legge elettorale tra pagliaccio toscano, cortigiana bancaria,e malavitoso alieno con il minorato del PD tale Gianni Cuperlo,certifica, senza piu’ ombra di dubbio, l’evanescenza e l’inconsistenza della riforma costituzionale stessa.
Ciò è dovuto al fatto che la qualità della riforma costituzionale viene decisa non sulla forma, o sulla sostanza della stessa ma su un accordo su una legge ORDINARIA, da raggiungere in un secondo momento.
Che, al contrario, dovrebbe essere essere lei regolata dall’insieme delle leggi costituzionali pur rimanendo di fatto nelle ordinarie.
La stessa riforma elettorale era stata votata con la fiducia, anche dallo stesso Cuperlo.
Di fatto la dimostrazione che le leggi, elettorali, ordinarie o costituzionali, non vengono piu’ attuate per il bene del popolo ma per proprio tornaconto politico, riducendo lo stesso popolo a semplice osservatore delle nefandezze politiche di una classe che, definire aberrante è poco!
Ciò necessiterebbe un ulteriore modifica alla Costituzione: togliere l’aggettivo SOVRANO riguardante il popolo.
A mio personale avviso, il Sì di Cuperlo al referendum è il miglior spot per un convinto NO allo stesso