Siamo al 12 agosto del 1944, in piena Seconda Guerra Mondiale.
Sant’Anna di Stazzema, piccolo centro in provincia di Lucca, era stato dichiarato dal comando tedesco un luogo adatto a raccogliere sfollati. Ci si doveva sentire protetti, là, tra i monti toscani.
Invece no. Fu oggetto di una strage atroce dichiarata “crimine contro l’umanità” in cui morirono 560 civili di cui 130 bambini.
La storia è molto semplice, e crudele, da narrare.
Sebbene considerata “zona bianca”, all’alba di quel 12 agosto 1944 tre reparti delle SS con l’aiuto dei fascisti arrivarono nel piccolo borgo e massacrarono 560 civili per lo più donne, anziani e bambini. La più piccola si chiamava Anna Pardini e aveva solo 20 giorni.
Le vittime vennero rastrellate, chiuse nelle case e nelle stalle e brutalmente uccise con colpi di mitra e bombe a mano. Dopo, tutto venne incendiato.
Fu la corte di La Spezia ad accogliere il processo: al termine della ricostruzione degli eventi venne appurato che si era trattato di un atto terroristico premeditato con l’obiettivo di sterminare i civili. 10 ex SS vennero condannate all’ergastolo con sentenza in Cassazione nel 2007.
Nella prima fase processuale si è svolto, grazie al pubblico ministero Marco de Paolis, un imponente lavoro investigativo, cui sono seguite le testimonianze in aula di superstiti, di periti storici e persino di due SS appartenute al battaglione che massacrò centinaia di persone a Sant’Anna.
Fondamentale, nel 1994, anche la scoperta avvenuta a Roma, negli scantinati di Palazzo Cesi-Gaddi, di un armadio chiuso e girato con le ante verso il muro, ribattezzato poi armadio della Vergogna, poiché nascondeva da oltre 40 anni documenti che sarebbero risultati fondamentali ai fini di una ricerca della verità storica e giudiziaria sulle stragi nazifasciste in Italia nel secondo dopoguerra.
Oltre al danno anche la beffa!
Infatti la procura generale di Stoccarda il 1 ottobre del 2012 ha archiviato l’inchiesta per la strage nazista perché, secondo i magistrati, non era più possibile stabilire il numero esatto delle vittime e le volontà esatte degli assassini.
Ma anche nella teutonica Germania forse esiste un pò di vergogna!
Infatti la corte federale di Karlsruhe, però, nel maggio del 2014, ha annullato la decisione della procura generale di Stoccarda. Gli atti sono stati trasmessi alla procura di Amburgo dove risiede l’ex SS Gherard Sommer, condannato in Italia all’ergastolo.
http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/una-mattina-di-agosto/802/default.aspx