9 maggio 1978, una sola data, due morti.
Peppino Impastato, giornalista siciliano , fu ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978, a Cinisi per ordine del boss mafioso Gaetano Badalamenti. il suo cadavere fu fatto saltare con del tritolo sui binari della ferrovia Palermo-Trapani, così da far sembrare che si trattasse di un attentato suicida.
La stampa, le forze dell’ordine e la magistratura parlano di un’azione terroristica in cui l’attentatore era rimasto ucciso. Solo la determinazione della madre di Peppino, Felicia, e del fratello faranno emergere la matrice mafiosa dell’omicidio.
Giuseppe Impastato era nato in una famiglia mafiosa, ma fin da ragazzo aveva preso le distanze dai comportamenti mafiosi del suo entourage e aveva provato a denunciare il potere delle cosche e il clima di omertà e di impunità del suo paese. Per questo motivo fu cacciato di casa dal padre fin da ragazzo..
Il 9 maggio 1978 è anche il giorno in cui fu ritrovato il cadavere di Aldo Moro in via Caetani, a Roma. Il ritrovamento del corpo del presidente della Democrazia cristiana, ucciso dalle Brigate rosse dopo 55 giorni di prigionia, oscurò completamente la notizia dell’omicidio di Impastato.
Una sola data, due morti.