Per uno strano scherzo di un destino, vile e crudele, il bimbo volge le spalle alla terra promessa. Giace in terra, sulla fine sabbia di una terra che avrebbe dovuto accoglierlo, regalargli un’ altra vita, un futuro diverso. Nella sua tragicità la scena può dar adito a diverse interpretazioni metaforiche ,diverse storie ma dagli eguali finali. Il bimbo è li, volto verso il mare, verso quella terra che ha lasciato, in un estremo saluto. Oppure è lì, mentre le onde della risacca che lo accarezzano, unico atto clemente in uno spietato rifiuto da una terra straniera alla quale lui, il bimbo ha voltato le spalle, in fuga da nuovi orrori, celati nell’ipocrisia,che lo aspettavano nel civilissimo Occidente. Oppure..oppure è lì, semplice metafora voluta dal caso, dalle onde che hanno sballottato il corpicino,fino ad averne pietà, loro sì, adagiandolo su quella spiaggia che forse non aveva mai neppur sognato. Girato spalle ad una terra che lo avrebbe a mal pena sopportato, che lo avrebbe costretto, dopo una fuga dalla morte, ad una fuga per una vita alla quale nessuno sembra piu’ aver diritto,se prima non muori. Volto verso il mare dal quale è venuto, effetto di uno strano scherzo offerto dalla fatalità,il bambino è lì sulla battigia ma gli unici ad aver, realmente, le spalle girate nella scena siamo noi.