Fratelli greci, sorelle greche, popolo greco,
sabato sera sono andato a dormire sognando che l’indomani l’alba possa alzarsi su un continente nuovo,affrancato dalla schiavitù sofferta sotto il giogo della finanza e dei mercati, e possa rischiarare la mia vita e il futuro dei miei figli.
Fratelli greci, sorelle greche, popolo greco,
già altre volte questo continente dovette rivolgersi al vostro coraggio, alla vostra abnegazione, al vostro sacrificio, allorché venne minacciato da più forze esterne, per rimanere libero. Per l’ennesima volta siete il nostro scudo, il braccio che ci sostiene e ci indica la via da seguire.
Fratelli greci, sorelle greche, popolo greco,
domenica ricordate che siete la patria della democrazia,della filosofia e delle arti, della libertà di pensiero e di espressione, di Pericle e di Platone, di Aristotele e di Tucidide, di Solone e Socrate, delle Termopoli e di Maratona, di Salamina e di Platea, di Metaxas e Glezos. La fiammella che ha dato luce all’umanità.
Fratelli greci, sorelle greche, popolo greco,
domenica ricordate a quel popolo, l’italiano, che spesso non si sa liberare della sua ignavia, che voi siete quelli il cui primo ministro, Metaxas, rispose “òxi” (“no”), senza esitare, all’infame fascista che gli intimò, alle 3 del mattino del 28 ottobre 1940, di cedere parte della sovranità pena l’entrata in guerra.
Fratelli greci, sorelle greche, popolo greco,
domenica ricordate a quel popolo, il germanico, senza onore e dimentico della storia, che ha gasato e bruciato vivi più di 6 milioni di persona, che voi siete quelli che il nazismo lo combatterono a duro prezzo, togliendo il vessillo nazista dal Partenone con il partigiano Manolis Glezos. Foste quelli che, mossi dalla pietà nei loro confronti, rinunciarono al giusto indenizzo per tutto il male che vi era stato provocato.
Fratelli greci, sorelle greche, popolo greco,
domenica ricordate a quel popolo, il francese, che fino a qualche secolo fa avevano in Parigi una fogna a cielo aperto e in Versailles un gioiello senza servizi igienici, che eravate la culla della civiltà quando loro ancora vivevano nella barbarie.
Fratelli greci, sorelle greche, popolo greco,
domenica ricordate alle Lagarde, alle Merkel, ai Juncker, ai Draghi, agli Hollande, ai Renzi, a tutti coloro che sono solo ignavi senza onore, che 300 dei vostri antenati si dimostrarono capaci di fermare un esercito mille volte più numeroso, perché non tremò il braccio ne si fermò il cuore.
Fratelli greci, sorelle greche, popolo greco,
domenica rammentate il significato, al resto d’Europa, delle parole di Eraclito : “da mortale vivo la mia morte, da immortale assisto alla morte del mortale”.
Fratelli greci, sorelle greche, popolo greco,
domenica rammentate che ognuno di voi ha dietro migliaia di noi, che le vostre braccia saranno sorrette dalle nostre, e le vostre mani accompagnate dalle nostre.
Ricordatevi di affermare la vostra, e forse la nostra, libertà ancora una volta, come avete fatto con Serse, con l’ambasciatore italiano Emanuele Grazzi, con l’oppressore nazista o il conquistatore turco, attraverso una sola semplice parola: “òxi!”