Diritti e carnevalate.
Giornata di Pride Roma. Guardo le immagini e mi chiedo: perché per dichiarare il proprio diritto ad essere diverso si deve essere diversi dalla normalità e cadere nel grottesco? E non è un problema di stili di vita, di libertà di espressione: questi vanno adeguati alla decenza e alla circostanza,almeno nel pubblico. Purtroppo può non piacere, ma non sempre la società può essere ridotta ad un circo dove tutti fanno quello che vogliono, perché spesso si và a scapito anche di giuste rivendicazioni.
Queste manifestazioni sono la stura per dar visibilità a personaggi o atteggiamenti pittoreschi come lo sono quelli della Lega quando si vestono da celti nelle loro assemblee e riti pseudo pagani (l’acqua raccolta nell’ampolla ndr). Non possono e non devono rappresentare le radici di un problema che è molto più serio e profondo.
C’è qualcosa che questa società deve cambiare rispetto alla tematica in questione, di sicuro, ma è all’infuori di queste “carnevalate” il cui scopo è per lo più rendere ridicola la stessa questione. Si rischia di giudicare solo la forma e non i contenuti. Invece da ambo le parti, etero e omo, ci sono e ci devono essere persone capaci di confrontarsi civilmente, senza pregiudizi.
Il nostro massimo errore,come società, e come rappresentanza etero, è pensare che la loro controparte sia solo inclusa in questo tipo di manifestazioni. Non è così , e non deve esserlo.
Machete e coltelli, braccia e teste.
Ma questo è ancora il paese che conosciamo? Certo, l’Italia ha conosciuto gli anni di piombo, il terrorismo nero, le stragi su treni, nelle piazze, nelle banche. Gli attentati di mafia, chilometri di strada, palazzi, tutti saltati in aria, e con esse persone, con tonnellate di esplosivo. Oppure bambini e adulti e sciolti nell’acido.
Ma ora siamo in una fase nuova. La nostra società sta cambiando. Effetto della globalizzazione, dell’immigrazione. E con questo cambiamento stiamo importando anche mutazioni genetiche della nostra società. Ai nostri perduranti difetti stiamo aggiungendo quelli degli altri.
Così è naturale che una gang di latinoamericani creda di essere nel loro paese e andare in giro con un machete a tagliuzzare il braccio del controllore di turno. Diventa quasi normale che una persona venga non solo uccisa,da un trans ecuadoregno con dieci coltellate (non è la prima volta che sentiamo di un simile fatto) ma che la testa venga mozzata e lanciata nel giardino. Così come non è normale che un operaio rumeno venga inseguito da italiani e gli vengano amputate tre dita. Diventa anche normale rilasciare il rom che ha investito e ucciso una donna, ferendone altre dieci,di persone.
In molti casi la nostra società che ha una crisi,pericolosa, di rigetto verso l’invasione di un’altra civiltà. E laddove il rigetto non ci sia, l’invasione dell’ultracorpo attecchisce e modifica geneticamente la nostra già malata società.
Sulla scogliera i civili, lontani da noi incivili
Matteo Renzi proprio oggi sul Corriere della Sera : “Non posso rivelare qual è il piano B, ma posso dire che se l’Europa non darà seguito alla propria responsabilità e solidarietà si troverà di fronte un’Italia diversa perché noi non siamo più disponibili ad accettare un’Europa che invece di fare solidarietà fa egoismo e invece di prendersi per mano fa a pugni”.
Bravo! Sarebbe da applaudire se la realtà non fosse l’opposto. L’Italia era alla presidenza di turno europea quando il problema migranti si è manifestato con ancora più violenza. Risultato? Niente! Eppure era Renzi che gioiva per le nuove iniziative che metteva in campo l’Europa quali la suddivisione delle quote profughi per nazione. Ma quello lo decideva l’Europa, dopo di ché Francia, Inghilterra, Polonia, Germania, Spagna, e altri paesi spernacchiavano sia quell’inutilità che è l’Unione Europea sia il nostro paese.
Tanto che oggi la Francia chiude le frontiere e costringe i migranti a dormire in un limbo composto da una scogliera. Oppure a Milano, la città del’EXPO, diventa normale vedere la stazione ferroviaria diventata un dormitorio per altri poveracci in cerca di un futuro che per ora ha un presente non tanto dissimile al passato di miseria da cui sono fuggiti. In Spagna si aumentano le recinzioni sulle coste, L’Inghilterra stringe un patto con la Francia per tenerli in condizioni misere a Calais, la Germania li respinge attraverso l’Austria e l’Italia, felice, li accoglie per fare lucrare i soliti noti.
In tutto questo, nell’inciviltà dell’occidente, l’unica nota positiva sono proprio i migranti che, a Ventimiglia, dopo aver passato una notte all’addiaccio, hanno poi ripulito la scogliera e le aiuole dove hanno “alloggiato” sotto la vigilanza della polizia italiana e della gendarmerie francese. Una lezione di civiltà agli incivili occidentali.