I nostri cuori non sono di pietra.
Le case, i muri lo sono.
Nei cuori , il tremore della terra lascia indelebili segni.
Resistono nel dolore.
Le mura, invece, crollano e si frantumano.
Si ricostruiscono, altre pietre a far dimenticare le prime.
Le grida di disperazione durano brevi attimi.
Scompaiono presto.
Lasciano spazio ad immagini indelebili di devastazione.
Eterne, come il ricordo di quei brevi attimi.
Le lacrime versate diventano fiumi sotterranei.
Che scavano solchi nel tuo animo.
Il terremoto , se sopravvivi, diventa parte di te.
Sta lì , nelle tue ossa, nei tuoi muscoli, nei tuoi pensieri, a ricordarti.
Che la natura ha potere di distruggere e creare.
Che non ha “sensi di colpa” ma solo la sua tragica ineluttabilità.