Tanto per chiarirci, quando ci si riempe la bocca ” vabbè, anche noi siamo stati emigranti” per dar vita alla fanfara del moralismo piu’ ipocrita.
Questi sono italiani, emigranti in Belgio, come minatori, tra il 1946 la fine degli anni’50.
Allora gli emigranti italiani di fatto furono venduti con gli accordi tra i due governi, di Italia e Belgio, del 1946 che testualmente recitavano di ‘minatori-carbone’.
In sostanza i due Paesi scambiarono merci: il Belgio mise sul tavolo carbone, l’Italia le braccia.
Allora, come oggi per quei poveri disgraziati che costringiamo a fuggire dalle loro terre,c’erano finte cooperative, intermediari pagati dalle potenti società minerarie che andavano direttamente nei comuni reclutando minatori in modo sbrigativo, senza visite mediche e controlli.
Imbarcati come bestie su streni stipati all’inverosimile venivano mandati in Belgio.
Ai nostri emigranti, chiamati disprezzamente “maccaroni”, era stato promesso che avrebbero trovato alloggi confortevoli. In realtà vennero portati in baracche di ex campi di concentramento, con servizi igienici scadenti.
E anche noi abbiamo avuto i nostri morti, una data su tutte: 8 agosto 1956, Marcinelle, 136 italiani su 262 vittime.
Ricordatevelo, quando in tono quasi dispregiativo verso quelle vite e quelle storie, osate dire “vabbè, anche noi siamo stati migranti”!