Chi era Nikola Tesla
Nel 2007 ricercatori del MIT (Massachussets Institute of Tecnology) hanno annunciato al mondo di essere riusciti a trasmettere energia elettrica senza fili utilizzando i principi di risonanza scoperti da uno scienziato serbo più di un secolo prima!
Il nome di questo scienziato è Nikola Tesla. Ancora oggi è dai più ignorato, tant’è che pochi sanno infatti che questo scienziato dimenticato è il vero padre di molte invenzioni che ognuno di noi usa tutti i giorni nella sua vita quotidiana.
Quasi tutte le più grandi conquiste tecnologiche del XX secolo come ad esempio la prima grande centrale idroelettrica del mondo (cascate del Niagara), i sistemi elettrici polifase a corrente alternata della nostra rete elettrica, i motori a campo magnetico rotante dei nostri elettrodomestici, il tubo catodico dei vecchi televisori, il tachimetro/contachilometri delle automobili, le lampade a vuoto luminescenti (neon) degli uffici, le porte logiche dei pc, il radar per il controllo del traffico aereo o indispensabili strumenti di comunicazione moderna come la radio. Eppure è ignorato dai piu’!
Lo stesso Tesla apriva la sua autobiografia con questa frase ” Mi chiamarono pazzo nel 1896 quando annunciai la scoperta dei raggi cosmici. Ripetutamente si presero gioco di me e poi, anni dopo, hanno visto che avevo ragione. Ora presumo che la storia si ripeterà quando affermo che ho scoperto una fonte di energia finora sconosciuta, un’ energia senza limiti, che può essere incanalata “
Le origini di Tesla
Nikola Tesla era di nazionalità serba ma nacque nella cittadina croata di Smilijan nella notte fra il 9 e il 10 luglio del 1856. Suo padre Milutin era un sacerdote ortodosso mentre sua madre, Duka Mandic, pur non essendo una donna istruita (non aveva frequentato la scuola per accudire i propri fratelli e le proprie sorelle minori dopo la malattia che aveva reso cieca la madre) era dotata di una memoria e di una capacità d’inventiva davvero prodigiosa.
Tesla per sua fortuna ereditò entrambe le qualità dei suoi genitori, il rigore morale del padre e le eccezionali doti intellettuali della madre, una donna che come lui stesso amava ricordare aveva brevettato un modo per estrarre dalle fibre vegetali il filo che poi utilizzava nei lavori di ricamo.
Tesla dal canto suo, venne attratto dalla scienza e dalla tecnica già all’età di 4 anni, quando strofinando la mano sul pelo del suo gatto domestico vide il formarsi di alcune scintille, un comune effetto elettrostatico che lo incuriosì a tal punto da lanciarlo alla scoperta dei fenomeni elettrici per il resto della vita. Così dopo aver terminato gli studi di fisica e di matematica al Politecnico austriaco di Graz (contemporaneamente aveva iniziato a studiare filosofia all’Università di Praga), continuò a studiare e a lavorare tra le 20 e le 22 ore al giorno per dedicarsi alla sperimentazione.
All’età di diciassette anni si accorse di possedere una capacità di concentrazione mentale così straordinaria da riuscire a vedere “materialmente” davanti a sé tutto ciò che immaginava senza poter più distinguere il mondo reale da quello virtuale. Appena divenne ingegnere utilizzò questa facoltà per passare dall’intuizione all’invenzione perfetta in ogni minimo dettaglio direttamente nella sua mente matematica senza avere alcun bisogno di prototipi reali.
I primi lavori e la collaborazione con Edison
Nikola Tesla si dedicò allo sviluppo di motori elettrici e di impianti di illuminazione che potessero sfruttare i principi della corrente alternata,mentre allora veniva comunemente usata la corrente continua.
Nel 1881, mentre lavorava come disegnatore e progettista all’Engineering Department del Central Telegraph Office, iniziò ad elaborare il concetto della rotazione del campo elettromagnetico che in seguito rese utilizzabile la corrente elettrica alternata.
Nel 1882 si trasferì a Parigi per lavorare alla Continental Edison Company e nel 1883 realizzò il primo motore a induzione di corrente alternata della storia .
E fu proprio durante la fase di progettazione e di costruzione di quest’ultimo che lasciò senza fiato tutti i colleghi e gli operai che ebbero modo di assistere in prima persona al suo straordinario, quanto inusuale metodo di lavoro a tal punto che nel 1884, il giovane Tesla si imbarcò alla volta degli Stati Uniti per entrare a lavorare nel team dell’inventore più ricco e celebrato di allora, Thomas Alva Edison.
Aveva con se solo una lettera di presentazione che sbalordì persino Edison. A scriverla fu il migliore ingegnere di Edison alla Continental Edison Company di Parigi e recitava quanto segue:
“Nella mia vita ho conosciuto solo due grandi uomini, uno è lei Mr Edison e l’altro lo ha di fronte.”
La “guerra” con Edison
Edison allora, incuriosito ma allo stesso tempo irritato per essere stato messo sullo stesso piano di uno sconosciuto e squattrinato ingegnere appena immigrato, concesse immediatamente udienza a Tesla affinché gli esponesse i concetti della sua scoperta relativa alla corrente alternata. Ma quando comprese meglio di cosa si trattava affermò che una simile tecnologia non avrebbe mai potuto funzionare. In questo modo cercò di proteggere il futuro del suo giro d’affari legato ai diritti sui brevetti a corrente continua ovvero il tipo di elettricità che oggi utilizziamo quasi esclusivamente per le batterie.
Nonostante questo Edison promise a Tesla un compenso di ben 50,000 $ per lavorare sul miglioramento dei motori a correente continua, patto siglato con una semplice stretta di mano tra “gentiluomini”. Ma non appena Tesla terminò il compito affidatogli si vide rifiutare il credito maturato sulla base del fatto che non aveva stipulato alcun contratto scritto. Edison infatti liquidò Tesla con la celebre frase: “Mr. Tesla, voi non capite il nostro humour americano!”.
Indignato, Tesla si licenziò. Più tardi scrisse sul (presunto) genio del secolo: «Se Edison dovesse cercare un ago in un pagliaio, si metterebbe a esaminare con la frenesia di un’ape un filo dopo l’altro, fino a trovare l’oggetto cercato. Con dispiacere ho assistito al suo modo di procedere, ben consapevole che un po’ di teoria e di calcolo gli avrebbero risparmiato il 90% del lavoro».
Il lavoro con Westinghouse
Nikola Tesla, divorziando da Edison, pensò prima di fondare una propria compagnia grazie all’interesse di alcuni finanziatori. Ma dopo aver portato a termine i suoi incarichi, fu estromesso dall’azienda e imbrogliato sui compensi. Per un anno si trovò a sbarcare il lunario lavorando, a chiamata, nella costruzione di strade.
Ma la svolta era dietro l’angolo! Tesla venne avvicinato dall’industriale George Westinghouse. Westinghouse, egli stesso ingegnere e inventore, era entrato nel mercato elettrico da qualche anno, acquistando svariati brevetti. Diversamente da Edison, credeva nella redditività della nuova tecnica. Acquistò i brevetti di Tesla, stabilendo il pagamento di un diritto di licenza da 2,5 dollari per ogni cavallo vapore venduto dell’“elettricità di Tesla”. E scese in campo nella battaglia per la corrente alternata.
Grazie alle ridotte perdite di energia, Westinghouse poté erigere le sue centrali all’esterno delle città. Inoltre i suoi cavi di rame erano meno spessi di quelli richiesti dalla corrente continua, e i costi per le linee elettriche erano minori di quelli sostenuti dalla concorrenza.
Westinghouse riuscì a vendere l’elettricità a prezzi più favorevoli di Edison, e presto si ritrovò ad avere più clienti. Ma quest’ultimo passò al contrattacco: raccolse informazioni sugli incidenti che coinvolgevano la corrente alternata, scrisse pamphlet e fece pressione sui politici.
Il gioco sporco di Edison
Edison pagò giovani studenti perché catturassero cani e gatti che, durante esibizioni ufficiali, legava a placche di metallo, facendo poi passare la corrente alternata nel loro corpo sussultante. Chiedeva infine agli spettatori: «È questa l’invenzione che le nostre amate donne dovrebbero usare per cucinare?».
Nel gennaio del 1889 nello Stato di New York entrò in vigore la condanna a morte tramite corrente elettrica. Edison, per propri tornaconti e per dimostrare la pericolosità di tale sistema, appoggiò la causa della corrente alternata. Nell’agosto del 1890 un uomo (William Kemmler) morì sulla prima sedia elettrica a corrente alternata. L’interruttore dovette essere premuto due volte prima che il condannato smettesse di sussultare.
Ma la campagna di diffamazione promossa da Edison non raggiunse i suoi obiettivi. Nel giro di due anni Westinghouse costruì oltre 30 centrali elettriche e rifornì 130 città americane con la corrente alternata di Tesla. Nel 1893 fu lanciato il bando per l’illuminazione dell’Expo di Chicago: Westinghouse offrì quasi un milione di dollari meno di Edison.
Tradito da Westinghouse
Tesla stava per diventare uno degli uomini più ricchi del pianeta grazie al contratto stilato con Westinghouse. Ma ancora una volta fu’ tradito da colui che considerava un amico. L’industriale propose una modifica sul contratto, profittando del fatto che Tesla non aveva molta considerazione del denaro.
L’imprenditore disse chiaramente a Tesla che dalla sua decisione dipendeva il destino dell’azienda, la quale, pagando i diritti maturati a Tesla avrebbe potuto andare in bancarotta.
Tesla, che in Westinghouse vedeva un amico, strappò il contratto e barattò la percentuale per i brevetti con un importo forfettario di 216mila dollari accompagnando il tutto con questa dichiarazione :“I benefici che deriveranno alla società dal mio sistema di corrente alternata polifase è per me più importante dei soldi che entreranno nelle mie tasche. Mr. Westinghouse, voi salverete la vostra azienda così potrete sviluppare le mie invenzioni. Qui c’è il vostro contratto e qui c’è il mio, li strappo a pezzetti e non avrete più problemi con le mie royalties”
In questo modo perse ogni diritto non soltanto sugli onorari già guadagnati, presumibilmente 12 milioni di dollari, ma anche sui miliardi che si sarebbero prodotti in futuro.
Tesla sperava che facendo ciò avrebbe potuto comunque esaudire il suo desiderio di fornire a tutto il mondo energia elettrica gratuita.Ma ancora una volta si scontrò contro l’avidità della controparte. Tesla impiegò ogni centesimo guadagnato per reinvestire in sperimentazione e ricerca inventando tra le molte cose, la bobina a circuito risonante, ovvero un trasformatore ad alto voltaggio che divenne poi uno strumento indispensabile per la fornitura della corrente alternata sulle lunghe distanze.
La diatriba con Marconi
Il 12 dicembre del 1901 il mondo si svegliò con una sconvolgente notizia: Guglielmo Marconi aveva trasmesso la lettera “S” oltreoceano da una località in Cornovaglia fino a Newfoundland, in America.
Ma fu’ vera gloria? Pochi infatti sanno che l’inventore italiano aveva utilizzato ben 17 dei suoi brevetti per ottenere quel risultato e così Tesla fu costretto ad iniziare una battaglia legale contro Marconi.
Battaglia che vinse. Infatti, anche se i libri di scuola, le istituzioni e i mass-media celebrano ancora solennemente il nostro Guglielmo Marconi come l’inventore del telegrafo senza fili (il nome della radio di allora) esiste una sentenza della Corte Suprema USA che ha riconosciuto la vera paternità della radio a Nikola Tesla.
L’alleanza con J.P. Morgan
Il lavoro di Tesla non passava inosservato e infatti catturò l’attenzione di J. P. Morgan, un grande banchiere d’affari che gli offrì un finanziamento iniziale di 150,000 $, in cambio del 51% delle azioni su un progetto, illustrato in un articolo scritto dallo stesso Tesla, dove l’inventore serbo dichiarò “di poter creare sistema mondiale di trasmissioni senza fili utile per comunicare telefonicamente, inviare notizie, musica, andamento dei titoli azionari, informazioni di carattere militare o privato”
A tal uopo Tesla incominciò la costruzione di una gigantesca torre a New York, la Wanderclyffe Tower, atta a diventare un impianto di trasmissione, simile a quello da lui utilizzato già a Colorado Springs, ed era caratterizzato da una struttura portante interamente in legno con una enorme cupola metallica toroidale sul vertice.
Lo scopo che primariamente Tesla voleva raggiungere con la sua costruzione era la trasmissione di elettricità senza fili in tutto il globo, un obiettivo che lo scienziato si guardò bene dal rivelare al suo finanziatore. Quando Tesla arrivò a dichiarare che avrebbe potuto illuminare gratuitamente la fiera di Parigi, Morgan scoprì che il vero scopo di Tesla era quello di trasmettere gratuitamente energia elettrica senza fili e quindi ritirò immediatamente il suo appoggio finanziario al progetto.
Il super banchiere infatti aveva chiesto a Tesla solo di sviluppare un sistema di comunicazione avanzato su cui poter lucrare e non certo una tecnologia che andasse contro i suoi stessi interessi di profitto. Di conseguenza, dietro la pressione dei poteri forti, Tesla venne prima fermato ad un passo dal completamento del sistema mondiale, poi isolato da tutto il resto del ghota finanziario (non trovò più nessuno disposto a fargli credito) e infine dimenticato da media e istituzioni insieme alle sue scoperte scomode. Tesla invece sprofondò in un mare di debiti mentre i mass-media si accanirono contro di lui dipingendolo come un folle agli occhi del pubblico.
Nel 1917 l’impalcatura di acciaio della torre fu fatta esplodere e i rottami venduti per mille dollari.
Tesla e il Nobel
Nonostante tutto Tesla godeva ancora di una discreta fama mondiale e ,nel 1912, venne persino candidato al Premio Nobel per la Fisica ma lo rifiutò per non averlo ricevuto nel 1909 al posto di Marconi,dal quale si sentiva truffato. Nel 1915, Tesla rifiutò di nuovo il premio Nobel per essere venuto a conoscenza del fatto che avrebbe dovuto condividerlo con Edison. Entrambi quindi non ricevettero tale onorificenza. E per Ironia della sorte nel 1917 gli venne attribuita una onorificenza intitolata, guarda caso, a Edison, la Edison Medal, che questa volta accettò suo malgrado come ultimo disperato tentativo per evitare l’oblio.
Altri studi di Tesla
Nel 1898 sviluppò il primo radiocomando a distanza. Tesla diede il proprio contributo anche all’invenzione del radar e di tutte le altre tecnologie moderne che sfruttano i principi di risonanza come gli strumenti medici diagnostici più avanzati (ad es. la T.A.C. e la risonanza magnetico nucleare) e i raggi x. Sviluppò lampade fluorescenti senza filo,motori e turbine varie. Depositò in vita piu’ di 700 brevetti, ripresi poi nel corso degli anni per sviluppare nuove tecnologie.
Fondò le basi sulle quali poi si è sviluppato il progetto HAARP.
Bernard Arthur Behrend dichiarò «Se privassimo il mondo industriale di tutto ciò che è nato dal lavoro di Tesla le nostre ruote smetterebbero di girare, le vetture elettriche e i treni si fermerebbero, le città sarebbero buie e le fabbriche morte e inutili. Il suo lavoro ha una tale portata da essere diventato il fondamento stesso della nostra industria».
La morte di Nikola Tesla
Il 7 gennaio del 1943, a 86 anni, Nikola Tesla, l’inventore più disinteressato della Storia, morì povero in canna in una camera d’albergo di New York. Tesla viveva solo e quindi il suo corpo senza vita venne trovato circa 24 ore dopo il decesso. Più di 2000 persone presenziarono al suo funerale a Manhattan, comprese personalità politiche eccellenti e personaggi noti dell’alta società. Molti dei suoi documenti furono segretati dall’FBI e dalla Marina Militare USA, diventando solo in parte pubblici qualche anno fa.