Dal giudice tutelare ieri ” Mio padre, malato di Alzheimer, non vive piu’, di ricordi.Quelli non li ha piu’. Vive di attimi.Quelli che ora posso regalargli, che tra qualche momento non ricorderà piu’, ma che comunque gli vanno donati. Una cena con amici, le risate ad un film comico, la vicinanza dei due nipoti, un albero di Natale che ogni mattina riscopre e lo commuove,un pasto consumato insieme, una passeggiata e la visone di un alba o un tramonto. Insomma, un senso di famiglia e di vita.Che l’indomani avrà dimenticato, e io, con la mia famiglia, dovremo ricostruire, simile ad una tele di Penelope. Ma se lei aveva la speranza di veder ritornare il suo Ulisse, noi lo dobbiamo fare nella certezza di non ritrovare piu quella persona che conoscevamo prima”