Eh no, caro Erri De Luca, stavolta non ci siamo proprio! Penso che tu non sappia quanto ti stimi, ma stavolta mi sento di mettere alcuni distingui sulle tue affermazioni sulla questione palestinese.
Non mi sei piaciuto, stavolta proprio no!Ti sei posto nelle condizioni, a mio parere, di essere assimilato a Roberto Saviano sulla medesima questione. Voglio sperare che, se il primo ha validi motivi, anche economici, tu l’abbia fatto solo per mantenere una certa equidistanza. Insomma voglio pensare, pur riconoscendoti una grande caratura morale, che tu abbia fatto un po’ il Ponzio Pilato sulla questione. Ma può una persona del tuo livello permettersi di essere equidistante? Oppure Moni Ovadia, guarda caso ebreo, deve essere un pazzo per sostenere, da anni, il contrario di quanto tu affermi?
Però posso capire perchè personaggi come te, caro Erri, o Saviano, oppure Mieli scelgono questa linea. Può capitare quando gli argomenti sono spinosi e una parte dell’opinione pubblica, economica e politica spinge da un solo lato.
“Trovo scritto da qualche parte che la Palestina sta sotto occupazione da 70 anni. Perché solo 70? Era occupata prima dagli Inglesi , prima ancora dalla Giordania, prima ancora dall’Impero Ottomano. La Palestina e’ sempre stata una regione occupata. Mettere a fuoco solo i recenti decenni manifesta una volontà di omissione.”
Hai ragione, infatti la Palestina, e non Israele, è sempre stata occupata sin dai tempi antichi. Potevi retrocedere e arrivare ai Romani ma anche piu’ indietro. Ma cosa significa questo? Cosa giustificherebbe? Anche gli ebrei sono quasi sempre stati schiavi, sempre stati cacciati, sempre stati perseguitati: allora si dovrebbe continuare a farlo placidamente considerandolo una sorta di DNA storico? Il passato dell’uno può giustificare la prepotenza di oggi dell’altro?
“Si è sionisti perché si ammette l’evidenza storica dello Stato di Israele? Chi si augura la sua cancellazione e’ partigiano di uno sterminio su scala di massa. In quella regione occorrono due Stati ben divisi, non zero Stati e al loro posto il deserto.”
Qual è l’evidenza storica dello stato di Israele di cui ti elevi a testimone? Ne hai tu prove storiche di un popolo eternamente senza fissa dimora, che per suo dire, e nelle sue memorie, vaga 40 anni in un deserto guerreggiando a destra e sinistra contro popolazioni locali, giustificati, a suo dire, dalla volontà del proprio Dio? A tal propsito ti propongo un ottimo libro, fra i tanti scritti sull’argomento:
Certo che ora la soluzione sarebbe solo quella di creare due stati distinti, ma il maggior ostacolo a questo sono proprio i tuoi deliziosi sionisti. Che mai hanno rispettato i patti iniziali con i quali veniva divisa in due quella terra, come deciso da convenzioni internazionali (che forse ignori). Il massacro, se non è auspicabile da un lato, nemmeno deve essere giustificato dall’altro. Ma questo pare che tu lo voglia ignorare, così come ora ignori che la divisione sarebbe fatta, allo stato attuale delle cose, appropriandosi dell’acqua l’uno in cambio di sabbia ,pietre e scorpioni all’altro.
“A qualcuno piace che ragazzini palestinesi vadano a farsi uccidere per accoltellare vecchietti ebrei? Evidentemente si.”
A nessuno piace nessun tipo di terrorismo, ma c’è, purtroppo, un terrorismo di oppressione e uno di difesa. Similmente a quanto successe con la lotta partigiana. Il secondo è l’effetto del primo che ne è la causa, checché se ne dica.
Parli di poveri vecchietti accoltellati, dimenticandoti di bambini bruciati vivi nelle loro case, di donne incinte uccise, di fosforo bianco sulla pelle di popolazioni inermi chiuse come topi in una trappola. Di 2500 vittime solo due anni fa con una mortalità tra i civili del 75% e piu’ di 800 bambini uccisi durante i due mesi di bombardamenti a Gaza! Hai mai provato a fare un conto, di istruirti, su quante sono le vittime palestinesi e quelle israeliane? Fallo, ne rimarresti sorpreso!
La maggior parte dei cosiddetti “terroristi” palestinesi di oggi sono ragazzi, figli di quei padri che combatterono con le pietre la prima Intifada e che oggi usano i coltelli contro la terza o la quarta, fai tu, potenza militare al mondo. Davide contro Golia a parti rovesciate, la ciclicità della storia!
Da quanto tempo non senti di attentati eclatanti oppure per te un accoltellamento è un attentato mentre un bombardamento con fosforo bianco (arma vietata da qualsiasi convenzione internazionale) è la giusta difesa?
“Non appartengo alla categoria. Non riconosco volontà di riscatto nell’agguato da marciapiede di un minorenne, solo uno spreco di quella vita presa e buttata alle ortiche.”
Qui ti potrei anche dar ragione anche se…perché c’è un piccolo sé! Tu, proprio tu, ti senti di affermare questa frase? Tu che hai subito un indegno linciaggio sulla parola “sabotare” e che hai difeso la tua libertà di espressione con le unghie e i denti?
Tu che pronunciavi queste parole ““Non so cosa potrà succedere. Mi arrogo però una profezia: la Tav non verrà mai costruita. Ora l’intera valle è militarizzata, l’esercito presidia i cantieri mentre i residenti devono esibire i documenti se vogliono andare a lavorare la vigna. Hanno fallito i tavoli del governo, hanno fallito le mediazioni: il sabotaggio è l’unica alternativa”. Sostituisci alla parola Tav la parola colonie, sostituisci Val Di Susa con Palestina o Gaza. la parola sabotaggio con la parola resistenza e il gioco è fatto, avrai le idee piu’ chiare! Sai che il filo spinato usato in val di Susa è fornito dall’esercito israeliano e usato a sua volta in Palestina? Un ironia che tu, persona intelligente, saprai apprezzare!
Di sicuro i ragazzi palestinesi sono vittime di quello stesso sciacallaggio ideologico che nasce laddove sia presente disperazione, ignoranza, frustrazione e quant’altro produca fertile concime per ogni forma di fanatismo.
Soffermati un attimo a pensare però una cosa, caro Erri: e se la tua parola “sabotare” trascendesse dal semplice tagliare una rete metallica, tagliare fili di corrente e arrivasse a colpire, fisicamente, un operaio oppure un rappresentante delle forze dell’ordine?
La tua parola, quella libertà di espressione tanto difesa, potrebbe diventare un arma in mano a facinorosi oppure a questa gioventù che non ha più molti ideali. E allora rispondimi caro Erri: la tua onestà intellettuale, dovesse succedere quanto prospettato, ti permetterebbe di ritornare da quei giudici e chiedere loro di riconsiderare la tua assoluzione?
“Infine oggi nel Mediterraneo la situazione di quei territori non è l’argomento principale all’ordine del giorno”
E qui, se mi permetti, dimostri una lacunosa conoscenza dei fatti! Infatti la questione palestinese non è la più importante tra quelle che assillano questo mondo oggi.
Però essa è la MADRE di tutte le altre questioni. Siria, Iran, Libia, Iraq, Afghanistan e via dicendo sono solo il corollario ad essa, situazioni che hanno fermentato nel ventre della progenitrice.
Situazioni che sono poi diventati strumenti per distogliere lo sguardo dell’opinione pubblica sulle malefatte sioniste. Con un arto in cancrena, se non tagli il paziente muore. Se non risolvi questa questione non porrai mai fine completamente alle altre, che si moltiplicheranno all’infinito.
Caro Erri, persona da me stimata assai, lascia che termini ricordandoti che la difesa della propria terra,della libertà della dignità è un diritto, e chi, come te, si pone come testimone della libertà e della resistenza civile dovrebbe farlo senza schierarsi, a seconda del contesto, dalla parte dell’occupato o dalla parte dell’occupante, anche quando questa resistenza tracima in violenza, perchè nata da una violenza dieci, cento, mille volte superiore. E se proprio devi schierarti, hai intelligenza tale da sapere dove. Oppure connivenza e interessi con poteri molto piu’ forti che per primo non ti rendono libero.
Caro Erri, ti ho sostenuto per la tua libertà d’espressione su un parola, per accorgermi che poi, usi le stesse per allinearti ai pensieri generali, laddove soffia il venticello.
E allora, così come tu, giustamente, ritieni di difendere la tua parola “sabotare”, lascia che io difenda la parola “resistenza” e accogli il mio consiglio di riflettere sulla parola “genocidio”.
Sai Antonio….mi sei piaciuto. Era una discussione tra te e De Luca, però ho potuto constatare che anche gli uomini, quelli che paiono i più puri spesso cambiano….Non saprai mai il perché, il motivo, la spinta del nuovo pensare…ma cambiano. Ho imparato a mie spese che nell’andare della vita accadono cose..cambiano situazioni, noi piccoli uomini..restiamo legati a delle concezioni a degli ideali che magari sono fantasmi..Ma altri, quelli che parevano integerrimi, limpidi..non rispecchiano più il nostro pensiero. Ci chiediamo il perché..ma forse lo sappiamo…E’ scomodo essere sempre da una parte che pare sbagliata al comune senso del sentire. Allora quelli che pensavamo integri…si accomodano, lentamente..parola dopo parola..e un giorno li trovi DIVERSI. Allora ci sono le ribellioni ..parlate..come hai fatto tu. Ma giusta o sbagliata che sia…credo che quello che sentiamo dentro…sia ii meglio per noi.