Da poche ore si è chiuso il vertice UE sull’immigrazione. Tutto rimandato a settembre, forse ottobre, quando terminerà la stagione di pesca del tonno e forse,temporaneamente, del migrante. Magari anche grazie al mal tempo che ci i darà un po’ di tregua. Come al solito l’Europa ha fatto spallucce, decretando, laddove fosse ancora necessario, la sua inutilità come organismo. Il nostro pifferaio magico, Renzi, e la sua schiera di vassalli e concubini, sono stati presi in giro e con loro un intero popolo. Insomma si è cambiato decidendo di non cambiare,ognuno dei paesi sdegnato e trucido oppositore di alcuna soluzione che rovini il proprio orticello. Intanto le periferie, a torto o a ragione, esplodono e non solo in Italia. Sentimenti di odio tornano a scorrere come fiumi invisibili che erodono le nostre coscienze,accecano l’intelletto, marciscono il cuore. Malaffare e scandali sono all’ordine del giorno. Non si riesce più a capire dove finisca la ragione di una parte di opinione e incominci il torto dell’altra. Ogni parte tira l’acqua al suo mulino e ogni discorso ha un fondo di verità che viene a cozzare contro il momento storico che viviamo. Ognuno ha le sue soluzioni,ognuno crede di detenere la verità assoluta. E’ un tutti contro tutti. Ma se sei da una parte sei un ignavo moralista, e se sei dall’altra sei razzista. E’ difficile collocarsi per chi, come me, ha sempre cercato di essere equidistante dalle problematiche in modo da agire da osservatore neutrale, privo di qualsiasi ideologia che potesse avvelenare il giudizio. Così facendo si rischia di passare da un estremo, il moralista, all’altro, il razzista. Cercherò,con queste righe, di chiarirmi una volta e per tutti, con tutti, per tutto, riguardo il mio pensiero.
Avvertenza :sarò rammaricato di non riuscire a farmi capire, forse, ma con la coscienza di chi ha fatto di tutto per farsi intendere,ponendo come unico suo limite la sua capacità espressiva nel mettere in iscritto le sue idee. Cosa non facile. Metto in preventivo di non riuscirci, almeno non con tutti, e me ne assumo in toto la responsabilità,senza demandarla alle altrui incapacità di “intendere”. Soprattutto di “volere”. Ma sarei grato a tutti di “potere” ,almeno, tentarci.
Sono stato sempre un fervente accusatore di ogni forma di razzismo, di ogni tipo, sia quello della pelle, sia quello religioso, sia quello sessuale. Così come ho sempre condannato i fenomeni ad esso associati, li vogliate chiamare fascisti, o nazisti, o anti quello che vi pare.
Eppure, alla matura età di 47 anni, mi sono ritrovato a scoprire, mio malgrado, che il vero razzista sono io. Questo se seguo il filo logico di chi si erge a moralizzatore dell aquestione. E questo non perché io disprezzi l’ebano della pelle del venditore ambulante, o perché mi turi il naso incontrando il mendicante rom, o perché sottopaghi il lavoratore che coltiva, a giornate, le proprietà di mia moglie. Al primo offro una limonata mentre acquisto le sue cianfrusaglie sulla spiaggia, al secondo faccio di solito un ‘offerta soprattutto se ha bambini e animali al seguito ( e quante volte mi sono rigirato per vedergli gettare i centesimi con disprezzo!), al terzo , oltre a pagargli una diaria giornaliera superiore alla mia, con gran gioia mia lo faccio pranzare con noi,come uno di famiglia.
Eppure questo ( e altro) non basta perché ho imparato, a mie spese, che per essere razzista, non è necessario un cappuccio bianco tipo Ku-Klux-Klan, oppure disegnarsi una svastica, oppure bruciare un barbone mentre dorme, o meglio ancora,molto più banalmente, bastonare, percuotere, inveire, irridere, sputare addosso, disprezzare,sfruttare,violentare, schiavizzare,odiare,demonizzare,estraniare chi è diverso da te.
Per essere razzista basta in fondo pensarla in modo diverso di chi in tutti i modi cerca di non essere razzista. Forse ho sbagliato verbo, non “essere”,ma “apparire” sarebbe più consono. Ci sono delle verità che altri volutamente vogliono ignorare, per poter dormire il sonno dei giusti la notte, e poi svegliarsi al mattino e scoprire che un barcone con 10,100, 1000 persone è affondato e dimenticare quelli che sono sopravvissuti, che vivono recintati in latrine a cielo aperto. Che un benzinaio si fa giustizia da solo. Che dal 2009 ad oggi i crimini degli immigrati sono aumentati del 23% e che la popolazione carceraria è composta dal 37% di immigrati. Che in una fabbrica a Prato muoiono 7 cinesi tenuti dentro come cani e che per ben altre due volte si sfiora la stessa tragedia. Se cerchi di discutere, analizzare, capire, di questi e di tanti altri fatti sei razzista. Basta questo. Dopo tutto, come asseriva Orwell, ““Se la libertà significa qualcosa, significa il diritto di dire alla gente ciò che non vuol sentirsi dire”. E allora devi prendertene il rischio. E scoprirti, di punto in bianco, razzista, fascista, nazista.
Io sono razzista perché da anni affermo che questo flusso migratorio non lo possiamo sostenere.
Io sono razzista perché non confondo i nostri emigranti, richiesti come manodopera per tutto il globo che andava industrializzandosi, con quei poveri disgraziati che arrivano in un paese, l’Italia, che non assicura il pane ai suoi, di cittadini,figurasi agli altri!
Io sono razzista perché ricordo le condizioni di lavoro dei migranti italiani in Irlanda, in America ( i cartelli “no nigger, no dogs, no italian”), in Australia, i viaggi della disperazione su vapori di ieri che erano i barconi di oggi, con donne, vecchi e bambini stipati alla rinfusa nelle stive. Ne dimentico i morti di Marcinelle e di tante altre miniere per patti scellerati del governo italiano.
Io sono razzista perché, pur condividendo la voglia di vivere, di emanciparsi, di fuggire da una sorte atroce, di questi popoli del continente africano o del vicino medi oriente, vorrei che fossimo noi a cedere qualcosa loro di quanto abbiamo depredato, aiutandoli nei loro paesi, creando lavoro, strutture, scuole, diritti.
Sono razzista perché penso che questi popoli non hanno bisogno di disastrose “esportazioni di democrazia” tanto care all’occidente, ma semplicemente di essere aiutati ad uscire dal loro medioevo, così come i loro avi, attraverso scienze come astronomia, algebra, geometria fecero con noi nel nostro oscuro primo millennio.
Io sono razzista perché non ne faccio una questione di religione, ma non sopporto chi della religione se ne fa uno scudo,riducendo di tutta l’erba ad un solo fascio.
Io sono razzista perché vorrei che le loro guerre le sentissimo una volta nostre,per terminarle una volta per tutte, senza falsi e secondi scopi. Il problema è che siamo tutti pacifisti finché le bombe non cadono nel cortile di casa nostra. “chi vuole la pace, prepara la guerra” recita un antico detto.
Sono razzista perché non posso comprendere chi si accontenta di salvarli dalle onde e poi li ignora quando devono sguazzare come maiali in una stalla nei centri di identificazione, oppure devono attraversare barriere di filo spinato, lasciandoci lembi di pelle e speranze. Oppure vederli desolatamente ammassati nella stazione di Milano, aspettando che chissà quale tappeto magico li porti ad una vita nuova.
Sono razzista perché quelli che riescono a farcela diventano merce umana in mano ai caporalati del meridione, delle camorre, prostitute sulle vie periferiche delle nostre città, mendicanti di altre economie (spesso mantenute da altri schiavi) presenti nelle nostre strade.
Io sono razzista perché credo che nessuno di loro abbia sognato questo.
Io sono razzista perché non voglio credere che basti loro questo.
Io sono razzista perché combatto lo slogan “l’immigrazione serve perché fanno lavori che gli italiani non fanno più”. E’ una bugia, perché gli italiani quei lavori li farebbero, ma non vivono in dieci in una stanza da 30 mq, con un affitto da 1000 euro addosso e hanno mogli e figli da portare avanti, per cui gli italiani non rifiutano il lavoro, ma gli stipendi che noi vogliamo pagare, perché “tanto song marucchin”!
Io sono razzista perché chi non riesce a vedere che il Jobs Act altro non è che la formalizzazione di un rapporto lavoro-operaio ridotto ai minimi termini, in prospettiva di diritti e salari, dovuto anche alla possibilità di reperire manodopera a basso prezzo e minima richiesta, è semplicemente uno stupido che non si preoccupa dell’avvenire dei suoi figli.
Io sono razzista perché vorrei concorrere con il migrante in termine di qualità e quantità del lavoro e non in termini numerici di stipendio, ore lavorative,diritti abusati .Altrimenti sarei potuto nascere anche in Cina, in India.
Io sono razzista perché intere zone d’ Italia sono in mano a gente senza scrupoli, che mantiene gli stessi standard di legalità del suo paese, approfittandosene del nostro lassismo.
Io sono razzista per quei 7 cinesi morti nella fabbrica a Prato, per i ristoranti cinesi che non osservano gli obblighi di conservazione alimentare, per i prodotti contraffatti immessi sul mercato, per le fatture non pagate e per il fatto che un salumiere italiano che offre un panino al mendicante viene multato dalla Guardia di Finanza per non aver fatto lo scontrino. Ma per loro, i figli del Drago, pare che sia tutto permesso a cielo aperto.
Io sono razzista perché mentre al piccolo commerciante italiano non viene perdonato niente, ad altri viene permesso di esportare il loro modo di vivere e agire.
Io sono razzista perché sono stufo di sentirmi fare la morale da una bella donna imbellettata che vanta le magnifiche virtù culturali del suo popolo, dimenticandosi di citare che quel mondo è fatto anche di arte (abili lavoratori di metalli),ma anche di piccoli e grandi sotterfugi giornalieri, collocandosi in tutte le nicchie nelle quali intravvedono una possibilità, più o meno legale. Ignorando, più o meno volutamente, la signora Pavlovic, che le prime vittime sono i loro stessi figli, costretti a mendicare, prostituirsi,rubare sin dalla tenera età.
Io sono razzista perché stufo di uno stato che parla di politiche sociali di immigrazione,in nome dei suoi sporchi traffici, dimenticandosi che i veri immigrati stanno diventando i pensionati, i disoccupati, i disabili. Le cose dovrebbero implementarsi a vicenda, non escludersi l’un l’altra. E in caso di scelta..beh manco ve lo dico, altrimenti passo per razzista!
Sono razzista perché sono stanco di sentire dire che, in nome della globalizzazione, bisogna “adeguarci” ad un mondo che cambia. Io sono cresciuto con il crocifisso a scuola, il presepe a Natale e questo non mi ha impedito di diventare ateo ne mi sono mai sentito represso o negato in qualsiasi ideologia religiosa.
Io sono razzista perché sono stanco di sentire che la vittima è il ladro e l’assassino è il benzinaio, il farmacista, il tabaccaio che spara. Perché il più grande delitto che un uomo possa fare è attentare al bene altrui e ognuno di noi ha diritto di difenderlo come meglio crede, perché ciò che viene tolto non viene mai più ridato. Mi alzo puntualmente per andare al lavoro da quando avevo 14 anni e non c’è italiano, rom, africano, marziano o venusiano che possa togliermi impudentemente ciò che il mio sudore mi ha fatto guadagnare. Né mi sentirei capace di assistere, impotente e indolente, all’altrui ladrocinio.
Sono razzista perché non sopporto tutti quei popoli che dimenticano volutamente il loro passato da guerrafondai e da massacratori prima e da ignavi dopo o quelli che invece si avvalgono del loro status di vittime del passato per diventare orripilanti carnefici oggi. Chi tace e non si ribella è complice.
Sono razzista perché credo che davanti ad una tragedia come quella greca non c’è più fondamento nel parlare di euro e Europa.
Io sono razzista perchè stufo di aprire una scatoletta di tonno e pensare che è stato pescato nello stesso mare dove non siamo riuscita a salvare tante anime. Qualcuno, secoli fà, si definì pescatore di uomini. Lo siamo anche noi oggi: di vecchi, bambini, donne, giovani che hanno provato a sfuggire al loro destino per poi sentirsi girare le spalle dalla sorte.
Io sono razzista, infine, perché, per merito (?) di chi fa il perbenista a tutti i costi , mettendo come lo struzzo la testa sotto la sabbia, sono ridotto a ritrovarmi nelle parole di un Buonanno, di un Salvini, di una Le Pen, di un Horban, di una Meloni. Gente che parla alla pancia del popolo. E quando il popolo ragiona con la pancia, le teste cadono.
E questo credetemi, è il motivo che più mi angustia. Perché io amerei essere razzista contro tutte quelle persone che negano qualsiasi libertà altrui. Ma oggi mi giro, guardo i miei figli,penso al futuro e devo ammettere che sono loro, quelli fascisti, quelli nazisti, quelli razzisti, ad essere più vicini alla realtà. In un modo tutto loro, ma è innegabile che il fascismo sia piu vicino alla realtà della vita mentre la democrazia,beh, quella è relegata in un mondo fiabesco che si è costruito, ad arte, intorno.
Fin quando riuscirò a spiegare questa paradosso folle ai miei ragazzi, a tenerli sulla giusta rotta, a fargli capire che il diverso non è il problema ma che il problema è considerarli diversi? Ho paura di non farcela,perché non mi riesco a farmi capire. A volte non mi capisco nemmeno io stesso.
E allora maledico, inveisco e divento razzista contro tutti i stramaledetti perbenisti di questo mondo.
Dopo aver letto tutto quello che hai scritto. non mi resta proprio spazio per parole….Hai illustrato la situazione perfettamente come lo è. Hai anche spiegato il tuo sentire che è anche quello di moltissimi che onestamente non sanno più cosa pensare e vedere, cosa e come pensare per risolvere i tantissimi problemi. Non c’è servizio televisivo che non tratti quotidianamente questi fatti. Non c’è persona di destra di sinistra di centro che non abbia una soluzione . Ma c’è un governo che non da e non ha risposte. C’è un Europa che proprio non se ne preoccupa, limitandosi a elemosinare qualche milione di euro che forse non arriveranno neppure a che di dovere! Non credo che chi ha una coscienza, il senso del sentimento , un po’ di umanità possa dormire tranquillo. Una cosa sola non ha detto.che tra i tanti che arrivano, arriveranno anche quelli che non vengono per necessità varie, ma perché inviati per un futuro disgraziato. L’uomo preso singolarmente è una pecora, tutto unito è un gregge,( come hai detto anche tu) che se mal comandato può essere fortissimo e aggressivo. Questa è la faccia dell’ISIS ed è una delle cose che mi fa paura. Non per me, ma per le mie figlie che dovrebbero vivere cancellando quella nostra .. chiamiamola civiltà , tornando a 2000 anni indietro. Si, questo mi fa paura. Non è il colore dell’ebano che mi spaventa, ma il colore di quella bandiera che sta sventolando nel Nord Africa. E’ la telefonata dell’associazione della mia bambina che mi informa del villaggio bruciato. Del sangue versato da coltelli o asce grondanti di odio.Sai questo mi fa davvero paura. Lì, non è il colore della pelle che uccide…è qualcosa di più grande. Il voler cancellare la propria storia, la propria cultura in nome…..di quello che chiamano Profeta. Solo questo mi restava da aggiungere a quello che hai detto. E i miei sonni..non sono affatto tranquilli!!!
Grazie delle tue parole, non posso che condividerle.E da oggi mi sento meno solo.L’ululato, il nome che ho dato a questa sezione, ha questo scopo: un richiamo, una condivisione con altri.Perciò mi permetto di chiederti un ulteriore aiuto:aiutami a far arrivare questo, e altri che tu possa condividere, ululato ad altre persone, condividendolo sulla tua pagina dei social.Se siamo piu persone ad ululare non sarà semplicemente rivolgersi alla luna senza risposta, ma un branco che si muove compatto, condividendo, esprimendo in pieno diritto le sue opinioni, ragionando dove migliorare.Grazie!
Non sapevo che ti piacesse il mio modo di discutere. Sono molto diretta e sai bene che non riesco a mentire MAI. A volte rischio le amicizie, ma sono fatta così, giusta o sbagliata io mi piaccio proprio così… mi considererei una nullità se modificassi il mio modo di pensare per compiacere. Sicuramente condividerò se ti fa piacere. Un abbraccio
Sai che abbiamo molte affinità, a volte differenze di opinione ma sempre scambi civili.Io ho fatto questo blog per esternare le mie idee e condividerle, magari discuterle.Se qualcuno trova qualcosa di interessante nel mare anche di cavolate che scrivo non può che farmi piacere che lo condivida…